Cynny spa ha concluso nei giorni scorsi la sua raccolta in equity crowdfunding su StarsUp a quota 54 mila euro su un target di 300 mila, evidentemente frenata dall’eccessiva burocrazia richiesta dal Regolamento Consob, visto che la startup a fine maggio aveva già invece dimostrato di saper attrarre 108 investitori nel proprio capitale in poco più di 18 mesi per un totale di quasi 3,5 milioni di euro.
La raccolta in crowdfunding si colloca all’interno di un aumento di capitale ben più ampio che Cynny aveva varato in vista della quotazione alla Borsa di Stoccolma e rappresentava una sorta di esperimento per allargare ulteriormente la base degli investitori (si veda altro articolo di BeBeez).
La startup italiana, creata dall’imprenditore Stefano Bargagni (fondatore di Chl), ha sviluppato un’app per la condivisione che permette di creare video interattivi con i propri contenuti che si modificano nell’istante in cui vengono visti, potenziando il coinvolgimento emotivo degli spettatori.
Dopo aver raccolto 3 milioni di euro in meno di 18 mesi, Cynny aveva varato una seconda tranche da 600 mila euro dell’aumento deliberato lo scorso gennaio per un totale di 2,2 milioni, di cui 400 mila euro già raccolti a fine marzo. Di questa nuova tranche, la metà doveva essere raccolta tramite la piattaforma l’equity crowdfunding e a questo proposito, come da Regolamento Consob, un 5% della quota offerta è stato sottoscritto da un investitore professionale, che nel dettaglio è Next spa, la holding di investimento di Andrea Manganelli, imprenditore che aveva fondato Toscana Finanza quotata a Piazza Affari nel 2007 e poi acquisita da Banca Ifis.
Come sottolinea Crowdfundingbuzz.it, la particolarità di questa campagna è stata la modalità cosiddetta “take it all”, solitamente adottata per le campagne di donation crowdfunding: qualunque importo venisse raccolto, la campagna si sarebbe chiusa positivamente, indipendentemente dall’obiettivo fissato.
Il totale di 54 mila euro è stato raccolto da 52 investitori. Gli importi investiti sono 44 sotto soglia MIfid (meno di 500 euro) e 8 sopra, con una punta di 15 mila euro. Rispetto ai 300 mila euro di target, i 54 mila raccolti sono pochi, ma Crowdfundingbuzz.it riferisce che sono stati numerosi i casi (peraltro solo quelli noti, perché sfuggono all’esame i più, ossia quelli che abbandonano senza provarci) di investitori che avrebbero desiderato aderire all’offerta per importi superiori a 500 euro, ma che hanno preferito rinunciare all’investimento a causa della eccessiva burocratizzazione delle procedure imposte dalla normativa attuale, peraltro proprio in fase di revisione in questi giorni da parte di Consob, con la consultazione pubblica che si chiude domani (si veda altro articolo di BeBeez).