Oaktree Capital Management mette in vendita Conbipel. Reuters ieri ha confermato quanto anticipato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore e cioé che il fondo di private equity Usa ha dato mandato a Rothschild di occuparsi della cessione del 100% del capitale del gruppo di abbigliamento.
Specializzato in turnaround aziendali, Oaktree aveva rilevato Conbipel entrata in grande crisi nel 2007 (tramite Ocm Luxembourg Stilo Investement sarl) dalla famiglia Massa. Terminato il percorso di ristrutturazione, ora il gruppo è uscito dal tunnel e Oaktree è quindi pronto a disinvestire.
Conbipel ha chiuso il 2014 con 223 milioni di euro di ricavi e un ebitda di circa 20 milioni, che nel 2015 potrebbe salire a 27-28 milioni. Se l’operazione andrà in porto l’anno prossimo, a un multiplo di 8 volte l’ebitda il gruppo potrebbe essere valutato attorno ai 220 milioni, ma se si applicasse il multiplo di valutazione di Ovs di 11,9 volte l’ebitda, allora la valutazione balzerebbe a oltre 320 milioni.
Lo scorso luglio la società aveva comunicato ai sindacati che i risultati del 2014 “confermano l’andamento positivo dell’ultimo triennio. Il fatturato è stato superiore al budget con un aumento di 8 milioni rispetto all’anno precedente. L’ebitda migliora ancora, per effetto di un ulteriore contrazione dei costi, mentre le vendite e il costo del lavoro rimangono costanti. La rete dei negozi aumenta, nel rispetto di quanto previsto dalla piano concordatario ex 182 bis, con 11 aperture per il FY 2015 di cui 6 ConbiUomo e 5 regolari. 5 sono state le chiusure, molte delle quali hanno visto aperture su piazza: il 90% del personale transitato nelle diverse cigs per cessazione attività è stato ricollocato. I dati occupazionali registrano un saldo positivo di 29 unità dovuto alle nuove aperture”.
A fine giugno 2014 il Tribunale di Asti aveva omologato l’accordo di ristrutturazione dei debiti sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare che prevedeva in sintesi (si veda qui il Decreto di omologa):
1) la ricapitalizzazione di Conbipel (mediante emissione di strumenti finanziari partecipativi convertibili in azioni sottoscritti da tutte le banche, eccetto Mps e il Banco Popolare, mediante conversione dei rispettivi crediti pro quota, al verificarsi di alcune condizioni; rinuncia da parte di Mps e Banco Popolare al pagamento di somme dovute a titolo di interessi, a fronte del riconoscimento di un compenso, al verificarsi di alcuni eventi; copertura delle perdite di esercizio mediante l’utilizzo della riserva di patrimonio netto generata dall’emissione degli strumenti finanziari partecipativi, l’abbattimento del capitale sociale e la sua contestuale ricostituzione fino all’importo di 120 mila euro; l’emissione di ulteriori strumenti finanziari partecipativi al servizio di un finanziamento convertibile, mediante trasformazione di una parte del debito senior nei confronti di Unicredit, GE Capital Interbanca e Intesa Sanpaolo;
2) il consolidamento dell’indebitamento finanziario della società (mediante riscadenzamento, modifica e consolidamento di parte del “debito senior” in un finanziamento da convertire in strumenti finanziari partecipativi; il riscadenzamento, modifica e consolidamento del residuo debito senior; la conferma e il mantenimento delle linee di credito bilaterali di cui attualmente beneficia la società);
3) la concessione di un nuovo finanziamento sotto forma di una linea di credito (mediante una nuova linea di liquidità erogata da Unicredit e Oaktree fino all’importo massimo di 10 milioni di euro per finanziare l’attivo circolante e per far fronte alle esigenze finanziarie nei periodi di contrazione della cassa).