Sono in arrivo novità in tema di equity crowdfunding nelle prossime settimane, sia dal fronte governativo sia da quello di Consob. Lo scrive MF Milano Finanza in edicola da sabato 17 ottobre.
Il governo ha infatti allo studio norme che potranno essere inserite nel percorso di conversione del Decreto concorrenza o, con maggiore probabilità, del Ddl di Stabilità, come risultato del tavolo di lavoro a tre, fra Ministero dell’Economia, Ministero dello Sviluppo Economico e Consob, creato al fine di proporre le modifiche sia alla normativa primaria sia al regolamento Consob del luglio 2013 che governa il mercato.
E tra le proposte del tavolo ce n’è anche una che prevede di inserire nel novero dei soggetti cui è riservata l’attività di gestione dei portali (imprese di investimento, banche autorizzate ai relativi servizi d’investimento e soggetti iscritti in un apposito registro tenuto dalla Consob) anche le società di gestione di un mercato regolamentato e, quindi, potenzialmente anche Borsa Italiana. Ipotesi però, quest’ultima, che, secondo quanto risulta a MF Milano Finanza, almeno per il momento non è nei piani di Borsa.
Gli ultimi dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano aggiornati al 12 ottobre indicavano che dall’introduzione della normativa in Italia nel giugno 2013 si sono raccolti soltanto 2,45 milioni di euro da offerte pubblicate nel complesso da 9 portali, su un totale di 16 portali iscritti nel registro ordinario Consob e all’unico portale iscritto nel registro speciale, dedicato agli intermediari: delle 28 offerte pubblicate, soltanto 9 sono andate a buon fine.
Come noto,secondo gli addetti ai lavori la causa di ritardo nello sviluppo dell’equity crowdfunding in Italia sta nel sistema troppo ingessato posto in essere da Consob e, soprattutto, nella necessità di profilazione Mifid per gli investimenti superiori a 500 euro. Le attese del mercato, quindi, sono soprattutto su questo tema.
Sul fronte del Regolamento Consob, lo scorso 10 luglio si è chiusa la consultazione preliminare pubblica sul nuovo testo (si veda altro articolo di BeBeez) che , tra le altre cose, recepirà la norma introdotta dall’Investment Compact che ha esteso anche alle pmi innovative (oltreché ai fondi di investimento e a società che investono prevalentemente in start-up e pmi innovative) la possibilità di effettuare offerte di capitale sui portali di equity crowdfunding. Ulteriori modifiche riguarderanno l’introduzione di un regime di dematerializzazione del trasferimento delle quote di start-up innovative e pmi innovative, in deroga alla disciplina ordinaria, utilizzabile sia in sede di sottoscrizione sia di successivo trasferimento delle quote offerte tramite i portali.