Coller Capital punta alle quote del fondo di private equity di Fondo Italiano d’Investimento sgr. Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che il colosso internazionale del private equity secondario, specializzato nell’acquisto di portafogli di aziende da fondi e di quote di fondi di private equity da investitori istituzionali, sta bussando alle porte delle banche sottoscrittrici, cominciando da Montepaschi, di cui ha già rilevato una serie di impegni in altri fondi di private equity (oltre a finanziare lo spin off del team di private equity.
Ora Coller sta contattando anche gli altri istituti sottoscrittori e quindi, in primo luogo, l’Istituto Centrale delle Banche Popolari, che è stato di recente a sua volta oggetto di buyout da parte di una cordata di fondi di private equity, ma anche Intesa Sanpaolo e Unicredit. E Coller non sarebbe l’unico operatore di secondario a essersi fatti avanti, ma è certamente quello con le maggiori probabilità di riuscita nel progetto.
MF Milano Finanza rivela anche che l’interesse dei fondi di secondario arriva in un momento in cui il nuovo management della Cassa Depositi e Prestiti sta ragionando su un possibile incremento del suo peso nel capitale dell’sgr guidata dall’amministratore delegato Gabriele Cappellini. In particolare, l’obiettivo sarebbe quello di riallineare gli impegni di investimento nei fondi gestiti dalla sgr con le quote di controllo della stessa.
Al momento, infatti, Cdp possiede soltanto il 12,5% del capitale della sgr, al pari degli altri azionisti (le quattro banche, Abi, Confindustria e il ministero dell’Economia e delle Finanze), ma si è impegnata per investimenti in equity che sono pari a circa la metà del totale degli impegni raccolti dai fondi e cioè, oltre che dal fondo di investimenti diretti e indiretti di private equity, anche dal fondo di fondi di venture capital e dal fondo di fondi di private debt.
Cdp, quindi, potrebbe chiedere alle banche che intendono disinvestire le proprie quote nel fondo di private equity di cederle contestualmente in tutto o in parte anche le quote nel capitale della sgr. Al momento non c’è ancora nulla di definito, ma certo è che il tema sarà uno dei punti principali del nuovo piano industriale che sarà presto presentato dal presidente Claudio Costamagna. Un aumento del peso di Cdp nella compagine della sgr che gestisce il Fondo trasformerebbe la società nel braccio di investimento di Cdp nelle pmi, così come il Fondo Strategico lo è già per le realtà di media e grande dimensione.
Come evidenziato nel rendiconto semestrale del fondo di private equity, operativo dal novembre 2010, su una dotazione di 1,2 miliardi di euro a fine luglio ne erano stati effettivamente versati dagli investitori 608 milioni. Del totale richiamato a fine giugno (591 milioni), 408 milioni (più altri 30 milioni in via di delibera) riguardano gli investimenti indiretti (in quote di nuovi fondi di private equity), mentre il resto è relativo agli investimenti in 28 aziende (al netto di 5 disinvestimenti), che in media a oggi (a parte un paio di casi sfortunati) hanno reso un Irr tra il 20 e il 25%.
Sempre a fine giugno il fondo aveva effettuato sei distribuzioni parziali anticipate a fronte di disinvestimenti per un importo complessivo superiore a 96 milioni di euro. Tenuto conto della cessione di Comecer appena annunciata e dei rimborsi effettuati negli ultimi mesi da parte dei fondi di private equity sottoscritti da FII, a oggi il totale dei rimborsi del Fondo supera quota 140 milioni.
Tornando a Coller Capital, nei giorni scorsi ha annunciato il closing della raccolta del suo settimo fondo, chiusa sopra il target di 5,5 miliardi di dollari e non è certo nuovo a operazioni in Italia. Nell’estate 2014 ha sostenuto il buyout delle attività di private equity di Mps, concnetrate in Mps venture sgr, oggi ribattezzata MPVenture sgr. La società è stata oggetto di management buyout da parte del team guidato da Marco Canale, grazie appunto al supporto di Coller Capital, che ha contemporaneamente siglato un accordo con Mps per la cessione da parte di quest’ultima di alcune quote di fondi private equity e relativi impegni (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre Coller nel giugno 2013 era stato in corsa con Ardian e Alpinvest per aggiudicarsi un portafoglio di quote di fondi di private equity in capo alla controllata tedesca di Unicredit, Hvb. L’operazione, però, non era andata a buon fine, perché Unicredit nel dicembre 2013 aveva poi deciso di procedere allo spin-off delle attività di private equity, creando Swan con il supporto di Alpinvest (si veda altro articolo di BeBeez).