Sarebbero almeno cinque le proposte non vincolanti ricevute per le attività di GE Capital Interbanca dall’advsor Deutsche Bank. Lo ha scritto nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore , precisando che la deadline per le proposte vincolanti è stata fissata per il prossimo aprile.
Le arttività italiane di investment banking del gruppo GE sono state messe in vendita la scorsa primavera, nell’ambito di un più ampio piano di dismissione delle attività non strategiche definito a livello centrale dal colosso Usa General Electric (si veda altro articolo di BeBeez).
I nomi che circolando come interessati al dossier sono quelli dei fondi Cerberus, Goldentree, Lone Star, Apollo Management, Oaktree (tramite Banca Lecchese) e Clessidra, ma nei giorni scorsi DealReporter ha fatto anche il nome di Banca Ifis. La maggior parte di queste offerte, a parte quella di Clessidra, sarebbero però per singole attività di Interbanca e non per l’intero perimetro. In alcuni casi si tratta solo di offerte per il portafoglio crediti non performing, che al netto delle rettiche alla fine dello scorso giugno valeva 592 milioni di euro, pari al 17% dei crediti netti alla clientela.
La relazione semestrale a fine giugno 2015, infatti, mostra che “In termini di esposizione complessiva, i crediti deteriorati lordi sono cresciuti del 4,3% rispetto a quanto registrato al 31 dicembre 2014; tale aumento si è conseguentemente ripercosso anche sulle esposizioni nette nell’ordine del 12% rispetto al dato di fine 2014; l’incidenza della copertura è ora pari al 53,7% in flessione rispetto al 56,9% registrato al termine dell’esercizio precedente. La crescita in valori assoluti delle esposizione nette, unitamente alla marginale diminuzione del patrimonio netto, comporta un peggioramento del rapporto tra le componenti patrimoniali, portando l’incidenza al 53,3%, rispetto al 47,5% registrato a fine esercizio 2014”.