Stanno migliorando le cose per l’economia reale in Italia, con i mancati pagamenti alle imprese che calano (il valore medio di un mancato pagamento è diminuito del 19%, arrivando a 17 mila euro nel 2015) e il Pil che torna a crescere, certo a un tasso ancora contenuto del solo 1,1% quest’anno dopo un + 0,6% nel 2015, ma almeno cresce. Nel 2016 l’Italia beneficerà di 20 miliardi di euro in più sul fronte export, così come avvenuto nel 2015, mentre, i fatturati delle imprese cresceranno del +1% e i margini finanziari potranno migliorare lievemente (+ 0,1%), data la stabilizzazione dell’euro e dei prezzi del petrolio.
L’analisi è di Ludovic Subran, capoeconomista del colosso dell’assicurazione dei crediti Euler Hermes (gruppo Allianz) che ieri ha presentato il suo outlook sui mancati pagamenti e che ha però contemporanemente messo in guardia circa il quadro macroeconomico internazionale, che non è dei più tranquilli, con il rischio di credito verso i fornitori residenti nei Paesi emergenti che, per colpa della crisi cinese e del crollo dei prezzi delle materie prime, è in aumento.
Euler Hermes prevede infatti che le insolvenze quest’anno aumenteranno del 20% in Cina, del 18% in Brasile e del 15% a Singapore, Hong Kong e Taiwan. Per contro in Italia sono viste in calo dell’8%. Quindi urge attenzione al portafoglio crediti commerciali, soprattutto appunto sul fronte export.
In ogni caso, tornando ai pagamenti, la situazione è molto migliorata con un calo nei giorni d’incasso di un credito che si sono finalmente assestati sotto la soglia dei 100 giorni, toccando quota 95. L’outlook si presenta in miglioramento anche per il 2016, dove i giorni di incasso medi saranno 94, sebbene la soglia dei 60 giorni, stabiliti dalla Unione Europea per i pagamenti tra le imprese, sia ancora molto lontana. L’agroalimentare e l’automotive sono i settori che hanno i tempi di pagamento più bassi.
Anche i debiti scaduti sono calati del 16% grazie alle buone performance nei servizi, sistema casa e meccanica. Il direttore rischi di Euler Hermes italia, Massimo Reale, ha sottolineato che Emilia Romagna è la regione dove cresce di più la severità degli insoluti tra le imprese. In crescita gli importi medi non onorati anche nel Lazio e nel Piemonte. La concentrazione del rischio risulta maggiore nelle regioni del Sud (30% vs totale) con Campania e Sicilia che hanno trainato verso l’alto l’indicatore dei mancati pagamenti.