Investindustrial affianca il nucleo duro di azionisti Rcs in una contro-opa sul gruppo editoriale, che straccia il prezzo offerto da Cairo Communication con l’appoggio di Intesa Sanpaolo (azionista di Rcs): 0.70 euro per azione tutti cash contro 0,53 euro per azione, carta contro carta (l’offerta in questo caso è di 0,12 azioni di Cairo Communication per ogni azione Rcs e quindi il titolo di Via Rizzoli viene valutato 0,532 euro).
Nel dettaglio la casa di private equity di cui Andrea Bonomi è il managing principal e quattro tra gli attuali soci di Rcs (Diego Della Valle con 38,23 milioni di azioni o il 7,32% del capitale, Mediobanca con 32,6 milioni di titoli cioé il 6,25%, UnipolSai Assicurazioni con 24 milioni di azioni o il 4,59% e Pirelli & C con 23,13 milioni di titoli o il 4,43%) che assieme hanno il 22,6% di Rcs, hanno lanciato l’offerta sul resto delle azioni del gruppo editoriale ossia sul restante 77,4% di Rcs, per un totale massimo, quindi di 282,75 milioni di euro. L’opa non è finalizzata al delisting, bensì al raggiungimento del controllo con almeno il 66,7% del capitale (scarica qui il comunicato stampa). Advisor dell’operazione è Mediobanca.
Il consorzio di investitori agirà tramite una newco di cui Investindustrial avrà il 45% e gli altri soci il 13,75% ciascuno, apportando i titoli in proprio possesso e investendo cash per il resto. Nel dettaglio, Investindustrial investirà da un minimo di 109,6 milioni a un massimo di 164,4 milioni cash, a seconda che gli aderenti all’opa siano pari al minimo richiesto per l’efficacia della stessa (44,1% del capitale) o tutti quelli cui è formulata l’offerta. Per la sua quota Della Valle dovrà pagare da un minimo di 7 a un massimo di 23,4 milioni, Mediobanca da 10,6 a 27,4 milioni, UnipolSai da 17 a 33,4 milioni e Pirelli da 17,2 a 34 milioni.
La newco non avrà debiti, ma sarà dotata di mezzi propri sufficienti a coprire l’intero valore dell’opa. Non solo. Bonomi e i suoi quattro soci si sono detti pronti a sottoscrivere, per la quota di propria competenza, eventuali aumenti di capitale di Rcs fino a un massimo di 150 milioni, non finalizzati al rimborso del debito, ma al finanziamento di investimenti per la crescita del gruppo.
Tutti i principali azionisti di Rcs, tranne Intesa Sanpaolo, avevano finora giudicato troppo basso il prezzo offerto da Urbano Cairo, che ha però più volte definito congrua e immodificabile la sua offerta. In termini di valore dell’equity, quindi, a oggi l’offerta di Investindustrial e soci è di quasi il 28% più alta di quella di Cairo, tuttavia, ha fatto notare l’imprenditore piemontese ieri, se si considera il valore dell’intero gruppo (enterprise value), allora le cose cambiano. “La mia offerta considerava Rcs valesse complessivamente 700 milioni, l’equity, la capitalizzazione con azioni in Borsa l’ho valutata 285 milioni, più c’è il debito che ne vale 411. L’offerta di Bonomi e dei quattro azionisti storici valuta Rcs 364 milioni più il debito, che è sempre di 411 milioni e si arriva a 775. Quindi alla fine hanno fatto un incremento del 10%”.
E a proposito di debito, come Cairo, anche Bonomi e soci hanno posto alcune condizioni e hanno quindi chiesto a rinuncia da parte delle banche creditrici a chiedere il rimborso anticipato in ragione del cambio di controllo e una moratoria fino all’approvazione del bilancio 2017.
La nota di Investindustrial sottolinea che “gli azionisti intendono supportare e accelerare il processo di ristrutturazione iniziato positiviamente dall’attuale management e creare un gruppo multimediale di standing internazionale, partendo dall’attuale piattaforma. Particolare enfasi sarà posta sugli eventi sportivi e sull’espansione dell’offerta digitale sia tramite crescita esterna sia tramite ulteriore valorizzazione dei quotidiani di Rcs già ben radicati nel panorama dell’informazione sportiva europea come Marca (quotidiano spagnolo, ndr) e Gazzetta dello Sport“. Rcs , peraltro, opera nel settore dello sport non solo in campo editoriale ma anche nell’organizzazione di grandi eventi sportivi, come il Giro e la Vuelta.
Quanto al Corriere della Sera, la nota prosegue sottolineando che il quotidiano è stato per 140 anni un leader dell’informazione italiana ed europea e che “sarà il quotidiano sul quale le risorse del nuovo gruppo saranno concentrate. Il processo di digitalizzazione dei prodotti offerti dal giornale sarà accelerato”.
Il titolo Rcs, sospeso nella mattinata di ieri in vista dell’annuncio, ha poi chiuso la sessione ieri in rialzo del 16,55% a quota 0,6935 euro dopo un massimo a 0,729 euro, per una capitalizzazione al prezzo di chiusura di 312,13 milioni.