E’ partito con una dotazione di 260 milioni di euro, di cui 180 milioni di crediti deteriorati nei confronti di pmi rilevati da sette banche il fondo Idea Ccr (Corporate credit recovery) che sarà gestito da Idea Capital Funds sgr in alleanza con Bayside Capital (gruppo Hig Capital) e dedicato alla ristrutturazione industriale e finanziaria di aziende in tensione finanziaria, ma con fondamentali industriali solidi (scarica qui il comunicato stampa).
L’annuncio è stato dato ieri dalla sgr presieduta da Roberto Saviane che fa capo al gruppo De Agostini, precisando che si tratta del primo fondo di DIP (Debtor-in-Possession) financing italiano. Al progetto Idea Capital stava lavorando da oltre un anno e si tratta di un fondo multicomparto, uno per i crediti e uno per la nuova finanza (si veda altro articolo di BeBeez).
I crediti apportati dalle banche al fondo sono nei confronti di otto imprese, che secondo quanto riferisce oggi MF-Milano Finanza, sono: Targetti Sankey (società di Firenze specializzata in illuminazione, controllata dalle banche a seguito di una ristrutturazione del debito nel 2012), Dynamic Technologies (società di Udine, produttrice di tubazioni per il settore automotive partecipata al 27% da MP Venture, al 23% da Palladio Finanziaria e al 21% da Friulia), Cartiere Pigna (che è stata ammessa lo scorso gennaio al concordato preventivo e per la quale ha fatto un’offerta Bavaria Industries group, si veda altro articolo di BeBeez), Util Industries (società di Villanova d’Asti in portafoglio a Investitori Associati sgr e Wise sgr), Sinterama (società del biellese leader nella produzione di filati di poliestere), Scandolara (gruppo milanese specializzato in packaging), Prime holding Tecnica (società di Treviso, leader nelle calzature ed articoli sportivi, che da capo alla famiglia Zanatta ) e Clerprem (società del vicentino specializzata nella produzione di sedili e imbottiture per interni auto).
Le banche hanno ceduto i crediti, ciascuno a un prezzo stabilito e ricevuto in cambio una quota del fondo, ottenendone la de-recognition dai loro libri. Al comparto crediti hanno contribuito sette banche cioè Unicredit, Bnl, BnpParibas, Banca Popolare di Vicenza, Montepaschi, Banca Popolare di Milano e Biverbanca.
Quanto agli 80 milioni di nuova finanza, questa è stata messa a disposizione da parte di investitori italiani e internazionali. In particolare, Hig Capital ha contribuito per 40 milioni, mentre una quota significativa è stata messa a disposizione da Dea Capital, con il resto che è arrivato da family office.
In futuro, se si volessero coinvolgere altre banche o altri crediti, sarà possibile farlo costituendo un nuovo comparto e incrementando la raccolta di nuova finanza. L’obiettivo di raccolta complessiva si aggira sui 500 milioni.
Responsabili del team di gestione sono Francesco Gori (ex ceo di Pirelli Tyre e amministratore delegato di Pirelli & C) per le tematiche industriali e da Vincenzo Manganelli per la gestione della ristrutturazione finanziaria delle società in portafoglio. Presidente dell’advisory board è Dante Roscini, mentre presidente del Comitato investimenti del fondo è Massimo di Carlo, con Raffaele Legnani (managing director a capo di Hig Italia) e Giuseppe Mirante (managing director di Bayside Capital a Londra), che faranno parte del Comitato di investimento.
Idea Capital Funds è stata assistita da CBA, che ha seguito la strutturazione dell’acquisizione dei crediti e i profili legali e fiscali del fondo, e da Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, che hanno curato la strutturazione del fondo e il suo collocamento. Le banche sono state assistite da Bonelli Erede sul piano legale, mentre Hig è stata supportata dallo Studio King & Wood Mallesons.