Sono giorni decisivi questi per il destino delle quattro good bank (Nuova Banca Etruria, Nuova Banca Marche, CariChieti e CariFerrara), dopo che a inizio settembre sono scaduti i termini per presentare le offerte e sopo le prime manifestazioni di interesse lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul tavolo del Fondo di Risoluzione ne sono arrivate soltanto tre (si veda qui il comunicato stampa), tutte dai fondi di private equity e tutte ben lontane dai circa 2 miliardi di euro che il sistema bancario auspicava. Si parla di 500-600 milioni nel caso di acquisto in blocco (proposto da Lone Star e Apollo), mentre pare che la terza offerta (probabilmente quella di Apax) riguardi soltanto l’acquisto delle compagnie assicurative di Banca Etruria (si veda altro articolo di BeBeez).
In realtà però la partita è ancora tutta da giocare, proprio perché le offerte dei fondi sono state così basse. E infatti l’advisor Société Générale, prima di scegliere tra le tre offerte arrivate sul tavolo, ha deciso di invitare dei gruppi bancari a considerare l’operazione.
“La situazione è questa: dopo una prima procedura che purtroppo non ha avuto buon esito, c’è una seconda procedura in corso che ha previsto un invito ad alcune banche a guardare il dossier. Tra queste banche ci siamo anche noi”, ha detto infatti pochi giorni fa l’amministratore delegato di Ubi, Victor Massiah, a margine della presentazione della partnership tra l’istituto e l’Nba, l’associazione di basket professionistico americano. Massiah ha precisato che i dati da guardare sono arrivati sul tavolo del management “in tempi recentissimi” e che “siamo stati oggetto di invito, non ci siamo invitati”.
Le ultime indiscrezioni riportano di un possibile interesse di Bper per Banca delle Marche e Banca Etruria, mentre il dossier di CariChieti sarebbe in fase di valutazione alla Popolare di Bari. Carife, invece, sulla quale all’inizio dell’anno la stessa Bper si era mostrata interessata, è stata accostata a Ubi Banca. Ma per le quattro banche risanate si sarebbero fatte avanti anche CariParma e Bnl BnpParibas
Roberto Nicastro, presidente delle good bank , durante la Summer School di Confartigianato, lo scorso 5 settembre ad Arezzo (si veda ArezzoNotizie) ha spiegato che le ragioni d’interesse di potenziali compratori esteri nei confronti delle good bank italiane “sono due: la prima è che si tratta di territori ricchi che sono passati attraverso fasi complicate, ma chi guarda le cose nel tempo capisce che sono momenti buoni; e poi si tratta di una vendita forzata e in tempi rapidi e quindi si può fare un affare. Se avessi più tempo non venderei a questi prezzi”. Nicastro ha confermato che “ci sono più tavoli paralleli di discussione, le opzioni sono sia di vendita in blocco sia a pezzi”.