American Electric Power, uno dei maggiori produttori di energia negli Stati Uniti ha raggiunto un accordo per cedere un set di impianti nel Midwest ad un consorzio costituito da Blackstone Group e ArcLight Capital Partners per un controvalore di 2,17 miliardi di dollari (si veda Bloomberg). Il consorzio rileverà quattro impianti in Ohio e Indiana che producono 5.200 megawatt. Il deal dovrebbe chiudersi nel primo trimestre del 2017. American Electric si aspetta di incassare un netto di 1,2 miliardi dopo le tasse, la restituzione del debito e il pagamento delle fee di transazione. La ratio dell’operazione sta nel concentrasi su asset che subiscono di meno la volatilità del mercato influenzato pesantemente dai bassi prezzi del gas naturale, da una domanda decrescente e da una invece crescente disponibilità di energia da fonti rinnovabili. Il deal riguarda tre centrali a gas e una a carbone. Produttori indipendenti di energia come Calpine Corp. and Dynegy Inc. potrebbero beneficiare dall’operazione che valuta gli asset ad un prezzo più elevato di quello di carico dei due operatori che potrebbero entrare nel mirino dei private equity. American Electric Power starebbe valutando l’opportunità di cedere ulteriori 2677 megawatt oltre a 48 megawatt di idroelettrico. L’operazione è soggetta all’approvazione delle autorità regolatorie ed ha visto Goldman Sachs Group e Citigroup come advisor di American Electric.
Il gruppo britannico di servizi per le aziende petrolifere Expro International Group Ltd finirà sotto il controllo di quattro creditori tra i quali KKR e Goldman Sachs, come risultato di una ristrutturazione finanziaria (si veda PEHub) . I creditori, tra i quali ci sono anche gli hedge fund Highbridge and Park Square Capital concambierasnno il loro credito con azioni.
Il private equity dedicato ai mercati emergenti Abraaj Group sarebbe in trattative per l’acquisizione del campus del Dubai della Middlesex University in un deal il cui valore sta tra i 55 e i 70 milioni di dollari (si veda Arabianbusiness). Nello scorso giugno, Abraaj era stata scelta dagli azionisti, che sono investitori individuali degli Emirati Arabi Uniti, per avanzare un’offerta sull’università gestita dalla londinese Middlesex University ed a procedere con una due diligence. Le Università private nel Dubai stanno diventando sempre più attraenti per i fondi di Private Equity in un contesto caratterizzato da una popolazione crescente e abbiente. Il campus del Dubai è stato aperto nel 2005 e con più di 2.500 studenti nel 2015 ha raggiunto un ebitda di 6,8 milioni di euro.
Il multi milionario polacco Sebastian Kulczyk si starebbe accordando con fondi di private equity per fare un bid sui marchi di birra dell’europa centrale e orientale del gruppo SABMiller (si veda Reuters). L’operazione si inquadrerebbe nella ricerca di diminuire l’impatto del take over della AB InBev su tutto il gruppo SABMiller, che ha un valore globale di più di 100 miliardi di dollari. I marchi di birra coinvolti sono quelli prodotti negli stabilimenti nella Repubblica Ceca, in Polonia, in Ungheria Romania e Slovacchia. La InBev si è infatti offerta di cedere i marchi Budweiser e Stella Artois per facilitare l’approvazione delle autorità antitrust su di un takeover tra i più grandi della storia. Il giornale polacco Puls Biznesu ha dichiarato che Sebastian Kulczyk, che detiene l’1,5% di SABMiller (che è anche la partecipazione più importante del suo portafoglio) sta lavorando ad una alleanza con fondi di private equity per cercare di raggiungere le aspettative di prezzo della AB InBev. Il media polacco ha anche aggiunto che Advent International, KKR, BC Partners, CVC and Mid Europa Partners sono tra i fondi interessati all’accordo che comprende la ceca Pilsner Urquell, le polacche Lech e Tyskie oltre all’ungherese Dreher. Ci sarebbero anche tra gli interessati la cinese China Resources Enterprises, le giapponesi Asahi e Kirin come la ceca R2G. Il valore dell’operazione sarebbe tra i 5 e i 7 miliardi di euro.
Il gigante britannico dell’informazione commerciale Informa ha acquisito l’americana Penton attiva nello stesso settore dai private equity MidOcean Partners and Wasserstein & Co per 1,18 miliardi di sterline (1,56 miliardi di dollari) ai fini di espandersi sul mercato americano (si veda Reuters). L’operazione che è parte dei piani di espansione di Informa, porterà il fatturato della società ad essere generato per circa la metà negli Stati Uniti. L’operazione sarà finanziata da una combinazione di nuovo finanziamento e aumento di capitale (è prevista una nuova emissione di diritti per sottoscriverlo pari a 715 milioni di sterline già sottoscritto). L’operazione sarà conclusa nel prossimo novembre ed è destinata ad aumentare l’EPS fin dal primo anno.
L’americana Standard Industries ha preannunciato una offerta per il takeover di Braas Monier. L’offerta valuterebbe il produttore tedesco di coperture per i tetti circa 1,9 miliardi di euro incluso il deito. Braas avrebbe immediatamente ribattuto che considera l’offerta troppo bassa (si veda Reuters). Standard Industries che detiene le società produttrici di tegole e altri tipi di coperture Icopal, SGI e Siplast ha dichiarato di voler offrire 25 euro in cash per ogni azione Braas che rappresenta un premio del 15% sul prezzo di chiusura del titolo prima che fosse resa nota l’intenzione di Standard Industries. Se l’operazione andrà in porto si verrebbe a creare una entità con 5,1 miliardi di dollari di ricavi e oltre 15.000 dipendenti che trarrebbe sinergie tra le coperture di Braas usate soprattutto per le civili abitazioni e quelle di Standard che invece è specializzata sulle coperture degli immobili destinati ad attività commerciali. La buona notizia per Standard è che 40N Latitude SPV-F Holdings, veicolo di Standard e Monier Holdings, un consorzio che raggruppa le partecipazioni di Apollo, TowerBrook e York hanno già dato il loro assenso preannunciando la loro adesione all’offerta di Standard. Standard ha anche dichiarato che l’offerta non è subordinata ad un livello minimo di accettazione ed è interamente finanziata dalla liquidità disponibile.