I promotori della Spac Capital For Progress 1 spa, quotata all’Aim, hanno spiegato ieri al mercato i dettagli dell’operazione che porteranno alla fusione inversa con GPI spa, azienda trentina specializzata nel settore informatico e dei servizi amministrativi, fondata nel 1988 dall’attuale presidente e amministratore delegato, Fausto Manzana. L’operazione era stata annunciata a inizio settembre.
Ai fini dell’operazione, GPI è stata valutata 100 milioni di euro e la Spac quotata un anno fa, dopo aver raccolto 51 milioni di euro e promossa da Massimo Capuano, Antonio Perricone, Marco Fumagalli e Alessandra Bianchi, apporterà all’operazione la sua intera dotazione, tutta a fronte di un aumento di capitale di GPI per finanziarne lo sviluppo. Nel 2017 il gruppo punta a quotarsi sul mercato MTA di Borsa Italiana.
Nel dettaglio, GPI è oggi controllata al 90% circa da FM srl, holding della famiglia Manzana, e partecipata per la restante quota da Orizzonte sgr, tramite il Fondo Information & Communication Technology (che, oltre agli 1,75 milioni di equity, ha anche sottoscritto 3,75 milioni di euro di un primo minibond della società, che a oggi ha quotato all‘ExtraMot Pro due minibond, a scadenza 2018 e 2023, per un valore complessivo di 27 milioni; nel bilancio 2015 è precisato poi che l’anno scorso poi GPI ha anche collocato un bond a scadenza 2025 non quotato per 4,75 milioni).
La famiglia Manzana non cederà alcuna azione della società. Al contrario, incrementerà la sua partecipazione rilevando circa il 3% del capitale da Orizzonte sgr. FM e Orizzonte saranno poi sottoposte a un lock-up di 28 mesi. Il flottante di GPI sarò dicirca il 33%.
FM e CFP1 hanno concordato un meccanismo di aggiustamento prezzo cashless (tramite l’assegnazione gratuita di azioni, cosiddette remedy share, da parte di FM a favore dei soci della Spac), qualora il gruppo GPI non raggiunga nell’esercizio 2016 almeno 21,7 milioni di ebitda e 5,9 milioni di utile netto e nell’esercizio 2017 almeno 23 milioni di ebitda.
GPI ha chiuso il 2015 con 98,2 milioni di ricavi consolidati (da 73,7 milioni nel 2014), 16,3 milioni di ebitda (da 12,4 milioni) e 25,6 milioni di debito finanziari netto (da 40,6 milioni), mentre nel primo semestre 2016 ha realizzato ricavi per 63,4 milioni, un ebitda di 8,2 milioni e un ebit di 1,5 milioni. L’obiettivo di fatturato per l’esercizio in corso è di 130 milioni, con una marginalità in linea con quella storica (16%).
In linea di principio, GPI continuerà nella politica di dividendi fin qui seguita, distribuendo circa il 50% dell’utile netto.