Valtur punta a chiudere a 90 milioni di euro di ricavi l’esercizio 2016, che termina il 31 ottobre (dopo i circa 100 milioni del 2015). Lo ha dichiarato al Sole 24 Ore il presidente del gruppodi villaggi vacanze, Carlo Gagliardi, precisando che Valtur punta al ritorno all’utile di gruppo nell’arco di due-tre anni.
La sola Valtur spa ha chiuso l’esercizio a ottobre 2015 con 72,9 milioni di euro di ricavi, 6,4 di ebitda e un debito finanziario netto di 11,1 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Il piano industriale, stilato insieme a Investindustrial, che ha comprato il controllo del gruppo lo scorso aprile per 100 milioni, impegnandosi a investirne altri 100 per lo sviluppo del business (si veda altro articolo di BeBeez), prevede che Valtur passi da 24 a 15 strutture, aumentandone nel contempo però anche la redditività, grazie all’innalzamento della qualità del prodotto, all’allungamento della stagionalità e a un numero maggiore di ospiti stranieri. Gagliardi ha parlato di un totale di 200 milioni di investimenti previsti nel triennio a supporto del piano.
Investindustrial ha acquisito il controllo di Valtur da Sofia srl, holding che fa capo alla famiglia Ljuljdjraj e che resta come azionista di minoranza. In secondo luogo Investindustrial ha siglato con Prelios un accordo per acquistare la proprietà di tre resort già gestiti da Valtur (Ostuni, Pila e Marilleva). Infine, il gruppo di private equity guidato da Andrea Bonomi ha siglato con Antirion sgr il contratto di gestione del Tanka Village, la nota struttura ricettiva sarda di Villasimius (oltre 900 tra bungalow e appartamenti, per un fatturato 2015 di circa 20 milioni). Mentre è dello scorso settembre l’accordo con la famiglia Stillitani per la gestione del Garden Resort Calabria di Pizzo Calabro.