“E’ un parto da elefante, non so quando si chiuderà ma le speranze non sono venute meno”. Lo ha detto ieri il vicepresidente di Edizione Holding, Gianni Mion, a margine della presentazione di Space 2-Avio, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano notizie del deal di Edizione e Investindustial su Fedrigoni.
A inizio ottobre la stampa locale veneta aveva scritto che le trattative tra i due potenziali acquirenti e la famiglia proprietaria del gruppo cartario procedevano serrate e che il closing sarebbe potuto avvenire entro i primi di novembre, sebbene ci fossero ancora alcuni delicati tasselli da sistemare (si veda altro articolo di BeBeez).
Si tratta dell’ennesimo tentativo della famiglia Fedrigoni di trovare un partner finanziario per il gruppo, dopo che a inizio anno erano saltate le trattative proprio con Edizione Holding, in quel caso in cordata con il fondo sovrano di Singapore, Temasek (si veda altro articolo di BeBeez). Il tema era stato il prezzo: i due potenziali investitori avrebbero valutato Fedrigoni solo 500 milioni, mentre l’omonima famiglia azionista stava ragionando su 650-700 milioni.
Fedrigoni prevede di chiudere il 2016 a quota 1,1 miliardi di ricavi, con un utile di 146 milioni (+21%). Il gruppo aveva chiuso il 2015 con ricavi consolidati per 977 milioni di euro (+11,9% dagli 873 milioni del 2014), con un aumento dell’ebitda a 120,6 milioni (+5,2% da 114,6 milioni) e del risultato netto a 57,8 milioni (+8% da 53,5 milioni), in presenza di un debito finanziario netto in crescita a 178,3 milioni (da 72,7 milioni) per effetto delle acquisizioni.