Si torna a sperare per il futuro di Parmacotto, per il quale si attende nelle prossime settimane l’omologa al del piano di concordato in continuità, dopo che ieri si è tenuta al Tribunale di Parma l’udienza per la richiesta di omologa del piano già approvato lo scorso giugno dalla maggioranza dei creditori (si veda La Repubblica).
Il principale ostacolo sulla strada del concordato era costituito dal blocco di
11 milioni di euro, sequestrati preventivamente nell’ambito dell’inchiesta per truffa ai danni della
Simest, che nel 2011 aveva investito in azienda appunto 11 milioni per finanziare il piano di espansione all’estero di Parmacotto
(si veda
altro articolo di BeBeez).
Il tribunale del Riesame di Modena nelle scorse settimane ha revocato il sequestro perché la responsabilità aziendale è prescritta, quindi le liquidità sono tornate nelle casse dell’azienda.
Ieri in aula era presente anche il pm Paola Dal Monte, titolare dell’inchiesta per truffa a carico di Marco Rosi, ex patron dell’azienda, che aveva richiesto la revoca del concordato. La richiesta però era stata rigettata perché il caso è passato di competenza ai commissari giudiziali nominati dal tribunale: Antonella Lunini e Luca Orefici, che invece hanno votato sì al concordato. Il pm dal Monte comunque ieri si è opposta e ha chiesto il fallimento di Parmacotto.
Il piano concordatario prevede la conversione di crediti commerciali a capitale e la vendita di alcuni asset, tra i quali ristoranti e linee di affettamento negli Usa, l’Antica Salumeria Rosi e gli immobili dell’ex Parmamec e della Parmacotto Sud. La famiglia Rosi uscirà definitivamente dal capitale, mentre rimarrà il socio pubblico
Simest. Più nel dettaglio, ai creditori viene richiesto di
rinunciare a 46,2 milioni di euro. su un totale di debiti lordi di 100,9 milioni. Parmacotto propone di trasformare i crediti dei fornitori strategici in strumenti di partecipazione finanziaria, di pagare per intero i premi dovuti alla grande distribuzione organizzata e di tagliare fra il 75 e l’83% i debiti verso gli altri creditori, a seconda di come andrà il mercato. Viene inoltre previsto il taglio di 52 posti di lavoro (si veda
altro articolo di BeBeez).