Management&Capitali è finalmente pronto a rilevare l’intero capitale della tedesca Treofan, di cui già possiede il 41,59% e si prepara a lasciare il Miv per l’Mta.
Dopo lo stop al processo di vendita dello scorso luglio, la decisione in ottobre di riacquistare la società (si veda altro articolo di BeBeez), e il rinvio dell’assemblea straordinaria a metà dicembre per l’aumento di capitale da 30 milioni, adesso la società d’investimento quotata a Piazza Affari, che fa riferimento a Carlo De Benedetti (ne controlla il 54% tramite Sper spa), ha trovato l’accordo sull’acquisto del controllo del leader europeo delle pellicole in polipropilene, che rappresenta la sua ultima partecipazione diretta in portafoglio. Lo ha scritto comunicato la stessa M&C nei giorni scorsi (scarica qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio M&C acquisirà infatti la partecipazione rappresentativa del 23,49% del capitale di Treofan, attualmente detenuta direttamente e indirettamente da ELQ Investors (Goldman Sachs); e le partecipazioni, complessivamente rappresentative del 22,63% del capitale di Treofan, attualmente detenute da Merced Partners Limited Parternship e da Merced Partners II. ELQ e Merced avevano preso il controllo di Treofan nel 2009 tramite la conversione di un’emissione obbligazionaria high yield da circa 170 milioni di euro.
In questo modo M&C salirà all’87,71% del capitale di Treofan, ma questa quota, spiega la nota della società, potrà essere incrementata fino al 100% qualora tutti gli altri soci, detentori complessivamente del 12,28%, scegliessero di cedere la propria partecipazione a M&C, esercitando il diritto di covendita, previsto da accordi preesistenti, e aderendo al contratto di acquisizione.
Alla data del closing, nel caso in cui nessuno degli altri soci aderisca al contratto, l’esborso minimo che M&C dovrà sostenere sarà di 41 milioni, mentre, in caso di adesione di tutti gli altri soci, l’esborso massimo per M&C ammonterà a 46,1 milioni.
M&C è stata assistita per gli aspetti legali dell’operazione dallo studio Orsingher Ortu e dallo studio Hengeler Mueller di Monaco di Baviera.
Intanto ieri è stata convocata l’assemblea straordinaria di M&C il prossimo 31 gennaio in unica convocazione per discutere e deliberare sull’aumento di capitale fino a un massimo di 30,55 milioni di euro, la variazione dell’oggetto sociale e la richiesta di revoca dalla quotazione delle azioni dal Miv e la contestuale richiesta di ammissione alle negoziazioni sull’Mta.
Il rendiconto trimestale di M&C precisa che al 30 settembre il patrimonio netto era 82,0 milioni (da 79 milioni) e le disponibilità finanziarie nette della società erano di 19,1 milioni (dai 17,1 milioni al 31 dicembre 2015), come risultato del rimborso in conto capitale di 3,5 milioni da parte del fondo Idea Efficienza Energetica (si veda altro articolo di BeBeez), del decremento del valore di mercato dei titoli in portafoglio per 0,9 milioni e dell’assorbimento di cassa della restante gestione operativa per 0,6 milioni.
M&C, oltre a essere controllata da Carlo De Benedetti, è partecipata poi per il 9,2% dalla Compagnie Financière La Luxembourgeoise, per il 3,4% da Tamburi Investments Partners e per il 2% da Veneto Banca tramite Banca Intermobiliare con un restante 13,5% di azioni proprie. M&C ieri ha chiuso a 0,167 euro per azione a Piazza Affari, in calo dello 0,6%, per una capitalizzazione di 79,2 milioni di euro.
Sempre il rendiconto di Treofan spiega che il gruppo tedesco ha chiuso i nove mesi 2016 con un fatturato di 319,9 milioni di euro (in calo dell’1,8% dai 325,9 milioni dei nove mesi 2015), un ebitda di 32,6 milioni (in netto aumento del 25,9% da 25,9 milioni) e un debito finanziario netto (senza considerare il finanziamento soci di 35 milioni) di 50,7 milioni (dai 56 milioni di fine dicembre 2015).
Treofan aveva chiuso il 2015 con un fatturato consolidato sceso a 419,3 milioni di euro dai precedenti 431,6 milioni per effetto di una nuova strategia di riduzione dei costi fissi di recupero della redditività, incnetrata su un incremento di volumi di vendita dei prodotti speciali (caratterizzati da migliori margini) e la riduzione dei prodotti commodities meno profittevoli. Contemporaneamente, però, l’ebitda era balzato a 32,5 milioni dai 18 milioni del 2014 e il risultato netto consolidato, pur essendo ancora negativo per 4,9 milioni si raffrontava con la perdita di 7 milioni del 2014, Quanto al debito, la realizzazione della linea TL a Neunkirchen ha comportato nel 2015 un esborso di 22,3 milioni, determinando a fine 2015 un incremento dell’indebitamento finanziario netto del gruppo a 56 milioni (senza considerare il finanziamento soci di 35 milioni) dai 27,9 milioni di fine 2014.