A fine 2016 le emissioni quotate all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana hanno raggiunto quota 221 per un controvalore complessivo nominale di oltre 8,6 miliardi di euro. Di queste, le emissioni con taglio inferiore ai 50 milioni, cioé i veri minibond, erano 189 per un controvalore complessivo di 1,581 miliardi. Lo calcola il Barometro Minibond di Minibonditaly.it ed Epic sim.
Per quanto riguarda i minibond, continua costante il trend di riduzione del taglio medio (sceso nel quarto trimestre a 8,4 milioni di euro), con ben sette delle venti emissioni avvenute nel quarto trimestre dell’anno che sono state di taglio inferiore a un milione di euro. In calo ancora anche la cedola media (al 5,34%) e la maturity media (a 5,5 anni). Sempre basso, infine, il ricorso a forme di garanzia (solo il 22% delle emissioni) e al rating (19%).
La maggior parte delle emissioni si concentra in Veneto (445 milioni di euro pari al 28% del totale emesso), Lombardia (380 milioni o 23,9%) ed Emilia Romagna (197 milioni o 12,4%).
Dall’inizio dell’operatività del mercato nel 2013, le società che hanno effettuato emissioni multiple sono ancora poche e rappresentano solo circa il 10% degli emittenti totali per un valore complessivo dei minibond emessi pari al 19% del mercato.
La cedola media delle emissioni successive alla prima è in questi casi mediamente in lieve calo. Lo calcolano sempre Minibonditaly ed Epic in un report riassuntivo dei tre anni di mercato.