DoBank, il gruppo bancario specializzato nella gestione di Npl nato dall’ex-Uccmb (si veda altro articolo di BeBeez) e controllato da Fortress, accelera il progetto di quotazione in Borsa, che potrebbe concretizzarsi entro metà anno a Milano. Lo scrive MF Milano Finanza in edicola da sabato 14 dicembre, sottolineando che la quotazione potrebbe avvenire anche in Regno Unito in linea con il progetto di espansione del business di DoBank su scala internazionale. Fonti vicine alla società, tuttavia, questa mattina hanno fatto sapere che l’ipotesi di Londra non è in realtà concreta.
La società, presieduta da Giovanni Castellaneta e guidata dall’amministratore delegato Andrea Mangoni avrebbe dato mandato per l’operazione a Rothschild come advisor finanziario, riferisce DealReporter, aggiungendo che le banche global coordinator dell’ipo dovrebbero essere selezionate questa settimana e nel gruppo dovrebbe entrare Mediobanca.
DoBank lo scorso luglio ha acquisito Italfondiario, il secondo servicer indipendente in Italia. A vendere sono stati gli stessi fondi di Fortress (che controllavano Italfondiario all’88,75% e vi avevano investito inizialmente nell’agosto 2000) e Intesa Sanpaolo, che aveva in portafoglio una quota dell’11,25% del capitale. Il valore della transazione non è stato reso noto, ma secondo quanto riferito da PwC nel suo penultimo report sul settore, doBank ha fatturato 90 milioni di euro nel 2015, mentre Italfondiario ne ha fatturati 56,4 (si veda MF NPL).
L’operazione ha dato vita al più grande gruppo indipendente nazionale dedicato alla gestione e al recupero di non performing loan, dato che doBank e Italfondiario erano, rispettivamente, i numeri uno e due nella classifica per asset in gestione stilata da PwC sui dati a fine giugno 2016. Entrambi hanno il rating massimo previsto da Fitch (RSS1 e CSS1) e da S&P’s (strong). Le due società resteranno due entità separate, ma si avvantaggeranno di sinergie ed economie di scala.
D’altra parte le transazioni su npl stanno aumentando e l’attività di un buon servicer è cruciale sia in fase di due diligence dei portafogli sia nella fase di recupero dei crediti. Perché quanto più lungo è il tempo necessario al recupero, tanto inferiore sarà il rendimento del portafoglio. E questo perché uno dei problemi principali delle banche italiane è ancora quello di scarsissima trasparenza di informazioni dei loro portafogli, il che ovviamente diventa un valido motivo per i fondi esteri specializzati a fare un prezzo basso.
Così negli ultimi tempi l’attività di m&a nel settore servicing è aumentata (si veda Npl, la trasmissione settimanale del martedì sera ore 21 su ClassCnbc, canale 507 di Sky: qui il link al primo blocco della puntata e qui il link al secondo blocco).