Arca Fondi sgr ha annunciato ieri il lancio del suo primo Pir (Piano Individuale di Risparmio) battezzato Arca Economia Reale Bilanciato Italia. Il nuovo veicolo si affianca ad Arca Economia Reale Equity Italia, attivo da aprile 2015, che ha una politica di investimento già conforme alla nuova normativa sui Pir.
Il nuovo prodotto, lanciato dall’sgr guidata da Ugo Loser, investirà su azioni di piccole medie imprese italiane (per circa il 30%), ma permetterà nel contempo un’ampia diversificazione degli investimenti anche nel mondo obbligazionario (con una componente di obbligazioni societarie italiane intorno al 50%, con un orizzonte temporale di medio periodo). Il fondo, non esposto al rischio cambio, investirà principalmente in obbligazioni ed azioni negoziate nei mercati regolamentati o nei sistemi multilaterali di negoziazione emessi o stipulati con imprese che svolgono attività diversa da quella immobiliare, residenti in Italia o in stati membri dell’Ue con stabile organizzazione nel territorio italiano, così come previsto dalla Legge 11 dicembre 2016, n. 232.
La soglia minima di sottoscrizione è di 100 euro e non prevede la distribuzione di proventi. Avrà due classi di quote di cui una Pir. Come noto il Pir è un contenitore fiscale dove almeno il 70% del piano deve essere investito in strumenti finanziari (azioni o obbligazioni quotate e non) di aziende italiane o europee (dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo) che abbiano una stabile organizzazione in Italia. Di questo 70% il 30% (che equivale al 21% dell’investimento complessivo) dovrà essere composto da strumenti finanziari di società non comprese nei principali indici di borsa, a partire dal Ftse Mib di Piazza Affari.
Il risparmiatore ha due vantaggi: la diversificazione degli investimenti e l’incentivo fiscale che consiste nell’azzeramento dell’imposta sui redditi generati dall’investimento (con un tetto massimo investibile di 30 mila euro all’anno e fino a un massimo di 150 mila euro) e l’esenzione delle imposte di successione e donazione, a patto che lo strumento sia detenuto per almeno 5 anni.
Lo scorso 9 gennaio, invece, era stata Anima sgr ad aver lanciato il suo primo Pir, battezzato Anima Crescita Italia, che prevede una componente azionaria per un controvalore non superiore al 40% del valore complessivo netto del fondo.
E secondo MF Milano Finanza sono almeno una decina gli asset manager e le compagnie assicurative che al momento sono al lavoro per lanciare a breve i loro Pir nella forma di fondo d’investimento o di polizza. Tra queste ci sono Albermarle Asset management, Anthilia Capital Partners, Azimut, Banca Generali, Eurizon, Generali, Pioneer, Schroders, UBI Pramerica e Zenit.