Cento milioni di valutazione pre-money, tecnologie proprietarie protette da 7 brevetti depositati negli Usa, 8 milioni già raccolti da 400 soci, tra cui Carlo De Benedetti e i top manager di alcune tra le maggiori società tecnologiche italiane. Bastano questi dettagli per capire che Cynny è una startup innovativa fuori dal comune (in Italia) candidandosi con forza a diventare il primo vero ‘unicorno’ italiano dopo Yoox Net-a-Porter [YNAP.MI]. Una startup affermata, con due linee di business basate su tecnologie uniche al mondo, nel digital advertising (270 miliardi di euro nel 2018) e nel cloud storage (quest’ultima già in fase di ricavi e con un mercato potenziale da 3 miliardi di euro solo in Italia) e che ha avviato una raccolta fondi attraverso l’equity crowdfunding da 100 mila euro sul portale Crowdfundme. Nel solo primo giorno di raccolta ha già incassato sottoscrizioni per oltre 10 mila euro.
Il business plan è ambizioso e prevede l’utile nel 2018 e un fatturato di oltre 135 milioni di euro nel 2019, solo grazie alla più rivoluzionaria delle tecnologie di Cynny, Morphcast: un video personalizzato, realizzato istantaneamente combinando immagini e foto contenute su uno smartphone o caricate su un social network come Facebook [FB.O].
Attraverso il valore di intrattenimento, Cynny punta a far diventare ‘virale’ il MorphCast, che può “già oggi diffondersi ed essere condiviso su tutte le principali piattaforma online come un semplice link”, come spiega Stefano Bargagni, fondatore e Ceo di Cynny (nella foto). Il vero segreto del Morphcast è però la sua capacità di “adattarsi in tempo reale alle emozioni di chi lo guarda”, continua Bargagni, “attraverso la fotocamera il Morphcast riconosce il volto e le emozioni che esprime, riproducendole anche sotto forma di emoji. Il business plan prevede un’espansione virale dei Morphcast attraverso internet e social network come Facebook, Twitter [TWTR.N] o Snapchat, fino a raggiungere un totale di 13 milioni di Morphcast visti ogni giorno. Per raggiungere l’obiettivo Cynny ha già concluso un accordo con la piattaforma di messaggistica KIK, che conta oltre 300 milioni di utenti ed è in trattative con due piattaforme di photo-sharing da oltre 140 milioni di utenti.
“Attraverso la realizzazione dei Morphcast e la loro visione, si accumulano informazioni sugli utenti, che verranno immagazzinate nel browser dell’utente, senza quindi rischi per la privacy”, spiega Stefano Bargagni, “queste informazioni verranno utilizzate come raccomandatore di pubblicità, senza però bisogno di esportare i dati su un server esterno, interfacciandosi con la nostra piattaforma di offerta pubblicitaria, ma mantenendo i dati sensibili sullo smartphone dell’utente”. Dall’offerta pubblicitaria basata sui dati raccolti con i Morphcast Cynny conta di estrarre ricavi pubblicitari per 135 milioni di euro nel 2019.La tecnologia del MorphCast è assolutamente unica e per svilupparla Cynny si avvale di un team R&D eccezionale di 29 membri tra ingegneri, matematici e fisici. “Il settore Ricerca & Sviluppo nel nostro budget annuale rappresenta oltre l’80% della spesa”, precisa il numero uno di Cynny, “e oltre al team interno collaboriamo con due università”.
Morphcast non è però l’unico asso nella manica di Cynny. Attraverso la sua controllata Cynny Space, la società con sede a Firenze è attiva anche nel mercato del cloud storage. L’utilizzo del più piccolo microserver al mondo (CYOne), il primo equipaggiato con tecnologia ARM® permette a Cynny Space di essere 3-4 volte più competitiva dei suoi concorrenti:. “Questa tecnologia è il frutto del lavoro fatto nella prima fase di sviluppo da parte di Cynny”, racconta Bargagni, ”ed il sistema più economico per fare storage su cloud. Quando la piattaforma è diventata matura è stato naturale pensare di sfruttarla per un business dedicato di vendita di cloud storage alle aziende”. Quindi si tratta di un secondo ramo esclusivamente B2B e siamo tra i pochi, insieme a grandissimi player mondiali come Amazon [AMZN.O] o Microsoft [MSFT.O] a produrre il servizio, mentre “la maggior pare dei marchi più conosciuti, come Dropbox, si limita a distribuirlo”, spiega il fondatore di Cynny, che prosegue “il prezzo a cui offriamo il nostro prodotto è però 3-4 volte più basso rispetto a Microsoft e Amazon, e addirittura 9 volte inferiore rispetto ad Aruba”. Quello che era nato come un semplice strumento per supportare il MorphCast è oggi il cuore di una società controllata ma indipendente, che già fattura e ha già formalizzato sei contratti di fornitura.
La raccolta equity crowdfunding di Cynny è un’occasione per entrare nel capitale di una startup avviata e con una valutazione notevolmente superiore alla media. L’obiettivo è di 100 mila euro, che nei piani della startup saranno interamente investiti nell’ambito ricerca e sviluppo. La campagna è attiva ancora per 28 giorni su Crowdfundme e prevede un investimento minimo di 252 euro, accessibile anche agli investitori retail, che grazie al sistema ‘clicca e investi’ della piattaforma possono completare la sottoscrizione unicamente online.