Con una nota diffusa ieri Waste Italia ha annunciato le dimissioni del presidente Pietro Colucci e di altri tre consiglieri a seguito della richiesta Consob di impugnazione della delibera assembleare di approvazione del bilancio 2015, notificata lo scorso 1° marzo. La società attiva nel trattamento dei rifuti, prosegue la nota, è certa che le autorità giudiziarie confermino la correttezza del proprio operato e la conformità dei bilanci alle norme che ne disciplinano la redazione. Waste ha dato mandato ai propri legali per l’impugnazione del provvedimento Consob.
L’assemblea per la nomina di un nuovo consiglio è convocata per il 26 aprile con il socio di riferimento Sostenya Group Plc, che presenterà una lista di candidati di profilo istituzionale per il nuovo consiglio fra cui Michele Vietti.
Sostenya Group Plc, che controlla il 44% del capitale di Waste Italia, a sua volta fa capo per il 44% allo stesso Pietro Colucci, mentre il resto del capitale di Waste Italia è controllato per il 22,1% da Synergo sgr e per l’8,9% dal Comune di Settimo Torinese (tramite Azienda Sviluppo Multiservizi spa in liquidazione). Gruppo Waste italia è il nuovo nome di Kinexia. Il fondo di Synergo sgr era entrato nel capitale di Kinexia nel luglio 2014, in cambio della cessione a Kinexia della sua partecipazione in Waste Italia.
Waste Italia lo scorso 16 maggio non aveva pagato la cedola da 10,5 milioni di euro dei 200 milioni di bond quotati all’ExtraMot Pro a scadenza novembre 2019 e cedola 10,5%. Le quotazioni del bond sono ferme a 41,7 centesimi dallo scorso giugno.
L’indebitamento finanziario netto del gruppo a fine gennaio 2017 aveva raggiunto i 299,9 milioni di euro, in aumento dai 282,5 milioni di fine dicembre 2016 e dai 262 milioni di fine dicembre 2015. La società ha spiegato in una nota che la posizione finanziaria netta risulta in peggioramento principalmente per effetto dell’esposizione dell’intero valore esigibile del bond Waste, a seguito della ricezione della “Notice of acceleration” da parte degli obbligazionisti, oltre ai due coupon non pagati nell’esercizio 2016 per 21 milioni e al rateo in maturazione per interessi maturandi per un importo di 4,4 milioni.