La banca fintech svedese Klarna ha raccolto altri 639 milioni di dollari in un nuovo round di finanziamento guidato dal Vision Fund 2 di Softbank, con la partecipazione degli investitori esistenti Adit Ventures, Honeycomb Asset Management e WestCap Group, che porta la società a una valutazione di 45,6 miliardi, collocandola al quinto posto nella classifica mondiale di CB Insights degli unicorni (si veda qui il comunicato stampa). Il round arriva solo tre mesi dopo quello dello scorso marzo da un miliardo di dollari per una valutazione di 31 miliardi, che già l’aveva resa la più grande fintech d’Europa (si veda altro articolo di BeBeez). Anche quel round a sua volta ne seguiva uno dello scorso settembre 2020 in cui Klarna aveva incassato 650 milioni di dollari dagli investitori, con una valutazione di “soli” 10,6 miliardi. Tra gli investitori di Klarna si contano Sequoia Capital (investitore dal 2010), Dragoneer, Bestseller Group, Permira, Visa, Atomico, Ant Group, Silver Lake, HMI Capital, TCV, il gruppo di grandi magazzini Usa Macy’s, Commonwealth Bank of Australia, Northzone, il fondo sovrano di Singapore GIC, BlackRock e HMI. Klarna è uno dei maggiori fornitori di servizi “compra ora paga dopo”, che consentono alle persone di finanziare i propri acquisti senza interessi in poche rate mensili. Questi servizi sono diventati particolarmente popolari dall’inizio della pandemia di coronavirus. Klarna ha deciso ultimamente di creare a Milano il suo nuovo tech-hub europeo di sviluppo prodotti, dopo quelli già operativi a Stoccolma e Berlino. Una scelta condotta dopo aver acquisito poco più di un anno fa la scaleup italiana Moneymour, specializzata in servizi di rateizzazione delle spese online condotte dai privati, agendo in qualità di fornitore di servizi tecnici per le banche e abilitando quindi prestiti istantanei per gli acquisti online (si veda altro articolo di BeBeez). “I consumatori continuano a rifiutare il credito revolving carico di interessi e commissioni e si stanno muovendo verso il debito mentre contemporaneamente cercano esperienze di vendita al dettaglio che soddisfino meglio le loro esigenze”, ha dichiarato Sebastian Siemiatkowski, fondatore e ceo di Klarna.
KKR ha annunciato il lancio di AV AirFinance Limited, un fornitore di servizi di prestito per l’aviazione commerciale globale istituito da un team di professionisti esperti del settore insieme a KKR (si veda qui il comunicato stampa). La nuova piattaforma di servizi di prestito garantito combina capitale stabile a lungo termine e decenni di esperienza nella strutturazione di transazioni di prestito di aeromobili commerciali per offrire soluzioni di finanziamento creative e innovative ai clienti dell’aviazione commerciale in tutto il mondo. Per supportare il lancio, KKR e AV AirFinance hanno concordato di acquistare un portafoglio di prestiti aeronautici da quasi 800 milioni di dollari da CIT, gruppo bancario Usa, di cui oltre 50 prestiti per circa 60 velivoli commerciali. I prestiti in portafoglio hanno un rendimento medio una singola cifra e una durata residua media di circa quattro anni. AV AirFinance supporterà un’ampia gamma di clienti commerciali, tra cui compagnie aeree, operatori cargo, locatori, produttori e investitori, in tutti gli aspetti del ciclo di proprietà, inclusi PDP, acquisizione, leasing, conversione e demolizione. Attraverso la sua partnership con KKR, AV AirFinance ha capacità di origination globale e la forza finanziaria per organizzare finanziamenti a lungo termine, flessibili e competitivi per un’ampia gamma di singoli aeromobili e transazioni di portafoglio di grandi dimensioni.
Permira è in raccolta per il suo fondo Permira Growth Opportunities II con target 2,5 miliardi di dollari, dopo aver raccolto 1,7 miliardi per il primo fondo due anni fa (si veda qui il Wall Street Journal). Il primo fondo ha investito in quote di minoranza in società tech, effettuando investimenti tra 150 milioni e 500 milioni di euro. Per esempio lo scorso febbraio ha guidato la serie D da 180 milioni di dollari in Nexthink, azienda di software per la gestione dell’esperienza IT dei dipendenti, che ha ottenuto una valutazione di 1,1 miliardi di dollari (si veda altro articolo di BeBeez). Permira a fine 2019 aveva raccolto 11 miliardi di dollari per il suo più recente fondo di buyout, Permira VII. La casa di private equity paneuropeo si sta ora preparando al lancio della raccolta del Fondo VIII, con un target attorno ai 15 miliardi di dollari (si veda altro articolo di BeBeez).
Apax ha annunciato l’acquisizione di Infogain, leader nella trasformazione digitale e nei servizi software della Silicon Valley. A vendere è ChrysCapital (si veda qui il comunicato stampa). La transazione dovrebbe concludersi nel terzo trimestre del 2021. Fondata nel 1990 e con sede a Los Gatos, California, Infogain fornisce servizi di ingegneria di piattaforme digitali incentrati sull’uomo ai propri clienti. Con un team di 5.000 persone in tutto il mondo, Infogain serve aziende, inclusi clienti Fortune 500, nei settori dei viaggi, della sanità, dei beni confezionati al dettaglio/di consumo (CPG), delle assicurazioni, delle telecomunicazioni e della tecnologia, supportandole nella loro intelligenza artificiale, design dell’esperienza e cloud viaggio, utilizzando tecnologie software avanzate.
Yousign, la scaleup francese della firma elettronica, ha annunciato un round da 30 milioni di euro per sviluppare il business in Europa. Il round è stato guidato dal fondo americano Lead Edge Capital, conosciuto per aver investito in Spotify, Uber e BlaBlacar. Al round ha partecipato anche eFounders, lo startup studio che ha creduto in Yousign sin dall’inizio (si veda qui il comunicato stampa). Brian Neider, partner di Lead Edge Capital, ha commentato: “Da qui al 2030, il mercato della firma elettronica crescerà del 25% anno su anno, fino a raggiungere un valore globale di 10 miliardi di euro. Siamo rimasti molto colpiti dalla tecnologia già sviluppata da Yousign e siamo felici di poter dare il nostro contributo per aiutare l’azienda a diventare il punto di riferimento per almeno 50 mila pmi europee entro il 2024”. Fondata nel 2013 da Antoine Louiset e Luc Pallavidino, la scaleup punta forte sull’Italia. Alban Sayag, coo e responsabile dello sviluppo internazionale di Yousign, ha commentato: “Il mercato italiano della firma elettronica è cresciuto rapidamente negli ultimi 18 mesi, fino a diventare, con i suoi 950 milioni di euro in valore totale disponibile, il terzo più importante in Europa. Eppure è un mercato sorprendentemente sotto servito. Abbiamo deciso di puntare sull’Italia soprattutto per due motivi: in primis, l’impatto che sappiamo di poter portare con la nostra soluzione sulle migliaia di pmi presenti nel Paese; in secondo luogo, perché vogliamo proseguire sulla strada di adattamento del nostro prodotto alle specificità italiane. Ogni Paese, infatti, ha le sue esigenze specifiche, e per questo motivo spesso sia i grandi player americani sia le piccole realtà locali non riescono a fornire una soluzione di qualità. Questo aumento di capitale dà invece a Yousign la forza per lavorare sullo sviluppo tecnologico necessario per sviluppare soluzioni su misura per ogni singolo Paese in cui operiamo”. La startup è arrivata in Italia lo scorso gennaio e conta già oggi un team dedicato al nostro paese di cinque persone, che diventeranno una cinquantina entro il 2023: “Lavoriamo già con oltre 200 pmi italiane che usano la nostra soluzione per digitalizzare tutta la documentazione contrattuale: preventivi, informativa privacy, polizze, pre-contratti assicurativi, mandati, contratti di lavoro, contratti d’affitto e molto altro”, ha detto Fabian Stanciu, country manager Yousign per l’Italia.