Apollo Global Management sta per portare a casa 5 volte il capitale investito in Evertec, la società di Porto Rico che offre servizi di pagamento in America Latina e nei Caraibi, che andrà in ipo il prossimo 11 aprile. Un ennesimo buon biglietto da visita per il colosso del private equity Usa fondato da Leon Black, che è in raccolta con il suo ottavo fondo di buyout con un target di 12 miliardi di dollari.
Secondo quanto riferisce Bloomberg, nel filing alla Sec è spiegato che dall’ipo Apollo incasserà 140 milioni di dollari, visto che venderà 7,38 milioni di azioni a 19 dollari per azione, a metà della forchetta di prezzo, mentre si manterrà in portafoglio una quota che vale 558 milioni. Apollo avva già incassato inprecedenza un superdividendo di 160 milioni mentre in totale in Evertec aveva investito 184 milioni.
Gli uomini di Blackstone Group andranno in visita nel quartier generale di Dell in Texas lunedì 8 aprile per iniziare una due diligence approfondita sul produttore di computer quotato a Wall Street. Lo rivela Reuters, sottolineando che questa mossa indica che l’offerta di Blackstone per il controllo di Dell rischia davvero di mandare all’aria i piani del fondatore Michael Dell, che si è invece alleato con Silver Lake Partners per un’offerta da 24,4 miliardi di dollari, superata in valore da quella di Blackstone. Il colosso del private equity, però, negli ultimi giorni ha avvicinato a sua volta Dell, proponendogli di mantenere il suo ruolo di ceo nel caso in cui Blackstone vincesse la partita. Ma Dell non è l’unico top manager al quale Blackstone sta proponendo quel posto. Si parla anche del director di Cisco System, Michael Capellas; dell’ex capo di IBM Corp services, Michael Daniels; del presidente di Oracle, Mark Hurd; e del capo dei PC di Hewlett-Packard, Todd Bradley.
Le offerte arrivate sul tavolo del board di Billabong, il noto marchio di abbigliamento sportivo per surfisti quotato alla Borsa di Sidney, valutano la società circa la metà delle offerte indicative messe sul tavolo dagli investitori, prima della due diligence. Lo rivela Reuters, citando il quotidiano Australian Financial Review di oggi, che precisa che il gruppo australiano viene valutato soltanto 287 milioni di dollari australiani (300 milioni di dollari Usa). Il consorzio formato dall’ex capo di Billabong, Paul Naude, e dal fondo di private equity Sycamore Partners ha offerto 60 cent per azione, mentre la cordata rivale formata dal fondo Altamont Capital Partners e il gruppo di abbigliamento Sua VF Corp ha messo sul piatto soltanto 50 cent. Entrambe le offerte sono inferiori al prezzo di chiusura del 28 marzo (poi il titolo è stato sospeso) in Borsa di 73 cent e la metà degli 1,1 dollari per azione che entrambi i consorzi avevano proposto inizialmente per un totale di 527 milioni (circa 550 milioni di dollari Usa). E questo perché dalle offerte iniziali i conti di Billabong sono peggiorati ulteriormente.
Quella di Billabong è ormai una storia infinita, che va avanti da inizio 2012. In particolare nel febbraio dell’anno scorso Tpg aveva messo sul piatto per l’intero capitale di Billabong un’offerta non vincolante, condizionata a due diligence e al reperimento del finanziamento, che consisteva in 3 dollari australiani per azione per un totale di 766 milioni di dollari australiani (circa 627 milioni di euro), con un premio di ben il 68% sul prezzo di chiusura di Borsa di Sydney di allora. Come spiegato da MF Fashion del 18 febbraio 2012, il consiglio di amministrazione del gruppo australiano aveva però rimandato l’offerta al mittente, perché nel frattempo aveva elaborato una soluzione alternativa, preferendo allearsi con Trilantic capital partners, il veicolo con il quale un gruppo di ex top manager di Lehman brothers, tra i quali l’italiano Vittorio Pignatti, ha acquisito le attività di private equity della banca dopo il crack. Il piano in questione è consistito nella cessione del brand Nixon, specializzato in accessori (in particolare orologi e headphones, in vendita anche in Italia in una molteplicità di negozi sportivi o di tendenza, come 10 corso Como a Milano) a una newco nella quale Trilantic e Billabong hannoo il 48,5% ciascuno e il management il restante 3%.