Colpo di scena ieri sul fronte La Perla. Il noto marchio di lingerie di lusso ha comunicato di aver ricevuto “in data 27 maggio un’offerta di affitto d’azienda con successivo impegno all’acquisto da parte di SMS Finance sa, ulteriore e alternativa rispetto a quella precedentemente presentata dal Gruppo Calzedonia. L’offerta è stata inviata per conoscenza anche al Tribunale di Bologna che ha sospeso ogni decisione all’esito della gara competitiva che si terrà il giorno 4 giugno prossimo venturo”.
L’arrivo ormai inatteso sulla scena da parte della holding lussemburghese di Silvio Scaglia (ex Fastweb e eBiscom) alla quale fa capo anche il fondo Pacific Capital, che tempo fa era stato citato tra gli interessati a rilevare La Perla, rimescola tutte le carte.
Come noto, infatti, un paio di settimane fa La Perla e Calzedonia avevano annunciato di aver intrapreso una trattativa esclusiva per il passaggio di La Perla sotto il controllo del gruppo veneto che controlla i marchi Tezenis e Intimissimi (si veda altro articolo di BeBeez) e il 22 maggio La Perla ha presentato al Tribunale di Bologna la domanda di concordato in bianco (sulla base dell’art. 161 6° comma della Legge Fallimentare), inserendo già nella documentazione la proposta di cessione a Calzedonia.
Il gruppo veneto aveva messo sul piatto circa 70 milioni di euro e la scorsa settimana aveva raggiunto l’intesa con i sindacati di La Perla. L’idea era creare una newco (La Perla Futura ) nella quale assorbire 437 dipendenti sul totale dei 599 al momento occupati nello stabilimento bolognese, mentre avrebbe messo in cassa integrazione con incentivi all’esodo i 149 dipendenti in esubero .
Scaglia, però, ha messo sul piatto 100 milioni di euro, cioè una cifra sensibilmente superiore a quella di Calzedonia. Così il tribunale di Bologna ha rimandato ogni decisione al risultato di un’asta competitiva convocata per il 4 giugno.