E’ ufficiale. Dopo mesi di voci che si sono rincorse tra gli addetti ai lavori, pochi giorni fa l’amministratore delegato del gruppo Versace, Gian Giacomo Ferraris, ha confermato di essere alla ricerca di un nuovo azionista di minoranza. «Abbiamo deciso di avviare la vendita di una quota di minoranza», ha dichiarato il manager, precisando che, «fra qualche anno», l’ipo resta un’opzione aperta, ma che intanto è stata deciso di aprire il capitale a un nuovo socio. E ha sottolineato: «Siamo ben avviati su questa strada». Ferraris ha parlato durante la cerimonia di presentazione di Palazzo Versace Macao, un luxury resort di 20 piani che dovrebbe essere inaugurato nel 2017 e che sarà costruito e gestito dalla principale società della città asiatica attiva nel settore del gioco d’azzardo, la SjM-Sociedade jogos Macau, i cui interni e servizi saranno curati dalla maison italiana.
L’operazione è allo studio da oltre un anno, da quando cioè il board di Gi.Vi. holding, che controlla il gruppo, affidò a Goldman Sachs l’incarico di trovare un partner per la maison, incarico poi esteso anche a Banca Imi. A oggi il capitale di Gi.Vi. holding è nelle mani della famiglia del fondatore Gianni Versace, con Allegra Versace al 50%, Donatella Versace con il 20% e Santo Versace con il restante 30%. Secondo quanto riferito oggi da MF-Milano Finanza, il nuovo azionista di minoranza di Versace entrerà nella maison attraverso un aumento di capitale riservato, e dunque apportando nuove risorse che saranno utilizzato soprattutto a favore dell’espansione retail internazionale. La partecipazione in questione sarebbe del 20% circa, mentre la valutazione potrebbe arivare a 450 milioni di euro, se si applicasse lo stesso multiplo dell’ipo Cucinelli di 26 volte l’ultimo utile. Il gruppo Versace ha chiuso il 2012 con un fatturato consolidato di 408 milioni di euro, in crescita di oltre il 20% sull’anno precedente, e un utile netto di 16,5 milioni, in aumento dell’11% sul 2011. M è ovvio che per la valutazione ci si baserà sui numeri prospettici del 2013: le aspettative sono di una crescita dei ricavi 2013 sempre a doppia cifra e di un ulteriore rafforzamento dei profitti.
Quanto ai potenziali interessati, negli ultimi mesi sono circolati parecchi nomi. Si è parlato dei fondi Investindustrial e Clessidra, della conglomerata coreana E-Land e del colosso cinese Fosun (che ha però smentito). Ma quando si parla di moda si sa che il Qatar ha un occhio di riguardo, dopo l’operazione su Valentino e infatti da un lato si è registrato l’interesse da parte di Qatar Holding da sola e dall’altro sempre di Qatar holding, ma insieme al Fondo Strategico Italiano con la joint venture IQ Made in Italy Venture, annunciata lo scorso novembre, ma ancora a caccia della prima operazione.