Il 2014 sarà un anno ricco di opportunità da cogliere per le piccole e medie imprese europee da un lato e investitori in capitale di rischio e di debito dall’altro. Non solo perché il bilancio dell’Unione Europea ha messo a disposizione circa 100 miliardi di euro per il finanziamento delle piccole e medie imprese, ma anche perché, ha spiegato a MF-Milano Finanza lo scorso sabato 25 gennaio Marco Tabladini di Gruppo Impresa, «questo denaro potrebbe andare a finanziare un monte di iniziative di valore molto superiore, perché per la prima volta la Commissione sta spingendo Stati membri e regioni a sostituire i contributi a fondo perduto con strumenti finanziari in grado di avere un importante effetto volano, dalle garanzie ai finanziamenti a tasso agevolato agli investimenti in veicoli di private equity e venture capital specificamente dedicati allo sviluppo delle pmi».
La Commissione, nei giorni scorsi, con una sua Comunicazione (scarica qui la Comunicazione “Orientamenti sugli aiuti di Stato destinati a promuovere gli investimenti per il finanziamento del rischio (2014/C 19/04)”) ha infatti proposto di rendere meno severe le norme relative agli aiuti di Stato in tema di capitale di rischio, in modo tale da ampliare le tipologie di incentivi alle imprese che non devono essere sottoposti al vaglio preventivo della Commissione. In particolare, ha spiegato il commissario alla Concorrenza, Joaquín Almunia, «incentivando gli investitori privati a investire di più nelle pmi e nelle midcap, aiutiamo a superare il gap di finanziamento che ostacola lo sviluppo delle nostre aziende dalla fase di start up in poi. E questo, a sua volta, spingerà la crescita economia e la creazione di posti di lavoro». Ciò significa che una parte del monte di denaro messo a disposizione degli Stati e delle regioni dalla Ue per il periodo 2014-2020 potrà essere utilizzato per finanziare iniziative basate su strumenti finanziari riconosciuti a vantaggio delle pmi europee.
Nel testo della Comunicazione in questione si legge che “nel quadro della misura per il finanziamento del rischio gli Stati membri possono utilizzare tutta una gamma di strumenti finanziari: strumenti di investimento in equity e quasi-equity, strumenti di prestito o garanzie non a condizioni di parità di trattamento” (si vedano i punti da 106 a 119 della Comunicazione).
Nei prossimi mesi, quindi, «gli intermediari finanziari (sgr, banche, confidi) dovranno attivarsi per cogliere le opportunità in arrivo e immaginare il possibile lancio di veicoli di investimento di equity, di quasi-equity o di debito strutturati in modo tale da poter intercettare il nuovo monte di denaro che verrà messo a disposizione dalla Ue per finanziare lo sviluppo delle pmi», ha spiegato ancora Tabladini. «Le imprese per il momento su questo fronte possono solo stare a guardare, ma possono sempre contare sui primi bandi, già aperti, dei fondi a gestione diretta della Commissione Ue, come quelli previsti dal Programma quadro di ricerca e innovazione (Horizon 2020), con un budget complessivo di oltre 80 miliardi per il periodo 2014-2020, o dal Programma per la competitività delle imprese e delle pmi (Cosme), con una dotazione complessiva di 2,5 miliardi».