E’ stato firmato nei giorni scorsi il passaggio di mano di Lediberg, la società produttrice di agendine e taccuini, ma attiva anche nella stampa di pregio con Castelli Bolis Poligrafiche spa e nella produzione di accessori in pelle per ufficio con il brand Nazareno Gabrielli. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, precisando che, come anticipato lo scorso 19 novembre (si veda altro articolo di BeBeez), banche, vecchi azionisti (il fondo di Synergo sgr e la famiglia Castelli) e nuovi investitori hanno siglato un accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182 bis della Legge Fallimentare , omologato da parte del Tribunale di Bergamo a ridosso di Natale.
L’accordo prevede l’ingresso nel capitale di Lediberg di un gruppo di investitori libanesi, aggregati nel veicolo Iris Capital Fund bv e guidati in particolare da Joe Seikaly, imprenditore che in Libano già opera nel settore , e che sono stati affiancati da un gruppo di investitori privati bergamaschi.
I nuovi soci, assistiti nella negoziazione con gli istituti di credito finanziatori (Intesa Sanpaolo e Unicredit e in seconda battuta Mps, Bnl, Natixis e Ikb) da K Finance da R&G Consultant, tramite la newco Lebit holding spa, hanno investito nuovo equity per 20 milioni di euro di nuovo equity. Di questi, 5 milioni sono andati direttamente in nuova finanza, mentre gli altri 15 milioni sono serviti a rilevare 50 milioni di crediti bancari, che sono stati convertiti in equity dai nuovi azionisti, mentre le banche hanno convertito in strumenti ibridi di capitale altri 5 milioni di crediti. Il tutto per una ricapitalizzazione complessiva di 60 milioni. Il brand Nazareno Gabrielli segue quindi il destino dell’intero gruppo e risultano infondate le voci di stampa diffusesi a inizio dello scorso febbraio circa la cessione del 28% di Nazareno Gabrielli Diaris ad Iris Fund.
Al termine dell’operazione, il debito finanziario di Lediberg si abbatte quindi dai precedenti 140 milioni a 83 milioni, che a loro volta sono stati riscadenzati su 8 anni con 3 anni di moratoria sul capitale. Lediberg nell’operazione è stata affiancata da Lazard sul piano finanziario e da Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli&Partners su quello legale. Advisor legale delle banche è stato invece Linklaters. Infine advisor legale degli investitori italiani è stato lo studio Avvocati d’Impresa e per gli investitori libanesi Alem & Associates.
Lediberg contacosì di poter riprendere a crescere, soprattutto a livello internazionale, raggiungendo i 209 milioni di euro di fatturato a fine 2018 con un ebitda di 22,7 milioni, dai 156 milioni di euro di fatturato del 2013.