La Commissione Europea ha presentato lo scorso 27 marzo un piano (scarica qui il comunicato) per mettere in atto misure tese a soddisfare le esigenze di finanziamento a lungo termine dell’economia europea. Il piano include anche una serie di iniziative a favore delle piccole e medie imprese e in particolare una comunicazione sul crowdfunding per offrire possibilità di finanziamento alternative per le pmi ( scarica qui il MEMO/14/240).
E questo, si legge nel comunicato della Commissione , a seguito della considerazione di base che “l”Europa ha sempre fatto ampio affidamento sulle banche per finanziare l’economia reale: due terzi dei finanziamenti provengono infatti dalle banche, rispetto ad un terzo negli Stati Uniti. Se le banche riducono il proprio livello di leva finanziaria, praticando il cosiddetto deleveraging, la disponibilità di finanziamenti diminuisce per tutti i settori dell’economia: ad esempio, meno di un terzo delle pmiI olandesi e greche e solo circa la metà delle pmi italiane e spagnole hanno ottenuto per intero i crediti che avevano richiesto nel 2013″.
Per questo motivo, la Commissione sottolinea che “è indispensabile intervenire per ripristinare condizioni favorevoli per gli investimenti e la crescita sostenibile: questo significa tra l’altro trovare nuovi modi per indirizzare fondi verso gli investimenti a lungo termine” e spiega che il pacchetto di misure adottato “comprende una comunicazione sul finanziamento a lungo termine dell’economia, una proposta legislativa per l’adozione di nuove regole per gli enti pensionistici aziendali o professionali e una comunicazione sul crowdfunding (finanziamento collettivo)”.
La comunicazione sul finanziamento a lungo termine presenta una serie di azioni specifiche che verranno intraprese dalla Commissione per migliorare il finanziamento a lungo termine dell’economia europea (scarica qui il MEMO/14/238).
In particolare, tra gli obiettivi che si propone la comunicazione, c’è quello di “sviluppare i mercati dei capitali europei: facilitare l’accesso delle pmI ai mercati del capitale e a fondi comuni di investimento più ampi creando un mercato secondario liquido e trasparente per le obbligazioni societarie, rivitalizzando i mercati della cartolarizzazione, tenendo in debito conto i rischi e il carattere eterogeneo di tali prodotti, e migliorando le condizioni esistenti a livello di Ue per obbligazioni garantite e collocamento privato.
Sempre in tema di pmi, la comunicazione si pone anche l’obiettivo di “migliorare l’accesso delle pmi ai finanziamenti: tra le azioni indicate nella comunicazione sul finanziamento a lungo termine vi sono il miglioramento delle informazioni in materia di credito alle pmi, il riavvio del dialogo tra banche e pmi e la valutazione delle migliori pratiche per aiutare le pmi ad accedere ai mercati dei capitali”. Proprio per questo motivo la Commissione ha adottato la comunicazione specifica sul crowdfunding, che a sua volta si propone di “promuovere le migliori pratiche del settore, aumentare la consapevolezza e facilitare lo sviluppo di un marchio di qualità; seguire da vicino lo sviluppo dei mercati di crowdfunding e dei quadri giuridici nazionali; valutare su base regolare la necessità di ulteriori azioni a livello di Ue, compresa l’azione legislativa. Lo scopo è individuare le questioni che dovranno essere affrontate per sostenere la crescita del finanziamento collettivo”.
Al crowdfunding la Commissione Ue sta dedicando ultimamente parecchie attenzioni. Lo scorso gennaio, per esempio, all’interno della Comunicazione in tema di aiuti di Stato, la Commissione aveva riconosciuto “la crescente importanza delle piattaforme di crowdfunding (finanziamento collettivo) per attrarre finanziamenti a favore delle imprese in fase di avviamento. Pertanto, se è constatato un fallimento del mercato e nei casi in cui il gestore di una piattaforma di crowdfunding è un’entità giuridica distinta, la Commissione può applicare, per analogia, le norme applicabili alle piattaforme alternative di negoziazione; ciò vale anche per gli incentivi fiscali ad investire attraverso le piattaforme di crowdfunding” (si veda altro articolo di BeBeez)-