Idea Capital Funds sgr sta lavorando con le banche di medie dimensioni a un progetto analogo a quello al quale stanno lavorando Kkr e Alvarez&Marsal per Unicredit e IntesaSanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scrive MF-Milano Finanza in edicola da sabato 17 maggio, precisando che il progetto vedrà la luce nel 2015.
Più nel dettaglio, la società di gestione di fondi di private equity, che fa capo al gruppo de Agostini con circa 1,4 miliardi di euro in gestione (di cui il 26% investiti dallo stesso gruppo De Agostini), ha avviato la strutturazione di due nuovi fondi dedicati ai crediti deteriorati delle banche (non di sofferenze), uno specializzato nei crediti alle aziende industriali (per un valore compreso tra 500 milioni e un miliardo di euro) e l’altro (da 300 milioni) a quelli delle aziende agricole. In quest’ultimo caso la proposta sarà rivolta anche a Unicredit e IntesaSanpaolo, visto che questo tipo di crediti non rientra nel portafoglio che verrà apportato al veicolo che sarà gestito da Kkr e A&M).
“L’idea è quella di coinvolgere un certo numero di banche che, in cambio di quote dei nuovi fondi, vi apportino un numero selezionato di esposizioni comuni verso società industriali classificate tra i crediti incagliati e ristrutturati, che messe insieme raggiungano una dimensione dell’esposizione tale da poter incidere sulla governance delle società debitrici e quindi da imporre adeguate strategie di ristrutturazione industriale, supportate da nuova finanza”, ha spiegato a MF-Milano Finanza l’amministratore delegato dell’sgr, Mario Barozzi, che ha aggiunto: “La nuova finanza sarà apportata da investitori terzi che sottoscriveranno le quote dei nuovi fondi gestiti da Idea. Il rapporto tra apporto e cash sarà nell’ordine del 70/75%-30/25% e il trattamento dei sottoscrittori sarà più vantaggioso per chi avrà investito cash, nel senso che quei sottoscrittori avranno diritto a una prelazione dei rimborsi”.
Prima di partire con questi due fondi, però, Idea Capital sarà operativa con il già annunciato nuovo fondo Taste of Italy (si veda altro articolo di BeBeez) con target 200 milioni e che entro luglio annuncerà il primo closing a oltre 75 milioni (più probabilmente già 100 milioni). Mentre il closing definitivo è atteso per la prima metà del 2015. Il fondo, dedicato a settore alimentare e che investirà in tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione alla ristorazione, sarà dotato di un Comitato d’investimento nel quale siederanno noti imprenditori del settore, tra i quali Oscar Farinetti, fondatore di Eataly (si vedano altri articoli di BeBeez), che non a caso è stato uno dei relatori all’Investor Day di Idea Capital lo scorso 14 maggio a Milano.
E’ appena stato raggiunto, invece, il primo closing del terzo fondo di fondi di private equity Idea Capital Funds III a quota 110 milioni su un target di 250 milioni. Si tratta di un fondo multi comparto, la cui asset allocation potrà essere modulata a seconda delle preferenze dei sottoscrittori, i quali potranno sottoscrivere solo le quote del fondo core oppure solo quelle dei comparti satelliti e quindi sovrappesare o sottopesare l’esposizione ai Paesi emergenti o agli Usa o quella ai fondi di credito o specializzati in distressed asset. Le quote del comparto core sono state collocate anche a investitori privati, con il nome di Fondo Idea Crescita Globale, tramite la rete di Fideuram per 55 milioni.
Quanto ai risultati dei due fondi di fondi precedenti, Franco Mosca, managing director Fondi di Fondi, ha spiegato: “I 44 fondi nei quali abbiamo investito hanno avuto in media un Irr del 12-13% all’anno. E questo grazie al fatto che il 90% delle 700 società in portafoglio ai fondi da noi sottoscritti oggi vale di più rispetto al momento dell’ingresso dei fondi. Ci sono società che oggi valgono 5,3 volte quanto investito”.
Infine a breve sono attese novità sul fronte del target di investimento di GreenItaly1, la prima Spac (Special purpose acquisition company) di diritto italiano specializzata nei settori della green economy, sbarcata lo scorso gennaio sul mercato dopo aver raccolto 35 milioni di euro e di cui Idea Capital Funds sgr, con il fondo Idea Efficienza Energetica e Sviluppo Sostenibile, ha acquisito un 10% (si veda altro articolo di BeBeez).
Ha concluso il periodo d’investimento, invece, il fondo di coinvestimento Idea Opportunity fund raccolto nel 2008, che ora si sta preparando a disinvestire. In particolare è già in fase di cessione la quota in Telit Communications, la società quotata all’Aim Londra che offre moduli di comunicazione wireless machine-to-machine e di cui Idea nel 2011 ha sottoscritto azioni per il 9,3% del capitale a 80 pence per azione, chee oggi valgono poco meno di 200 pence. Al momento l’sgr ha disinvestito un 15% della quota e sta proseguendo a vendere sul mercato.
In lizza per la dismissione, probabilmente nel 2015, c’è anche Corin Group, specializzato in prodotti per l’ortopedia, che nel dicembre 2012 era stato oggetto di un’opa sul London Stock Exchange lanciata da 2IL Orthopaedics, newco costituita da un gruppo di investitori italiani, tra i quali Idea Capital, che avevano affiancato Stefano Alfonsi, ex ceo di LimaCorporate, uno dei principali produttori italiani di protesi ortopediche.
E il 2015 potrebbe anche essere il momento buono per uscire da Giochi Preziosi, da Grandi Navi Veloci, da Iacobucci e dalla spagnola Talgo. Idea non lancerà un nuovo fondo di coinvestimento, ma continuerà a fare anche investimenti diretti in coinvestimento attraverso i fondi di fondi. Per esempio,nell’ottobre scorso, tramite Idea Crescita Globale, l’sgr ha acquisito una quota di minoranza in Betty Blue, la società proprietaria del brand Elisabetta Franchi, al fianco di Trilantic (si veda altro articolo di BeBeez).