Come già anticipato dalla società lo scorso 17 giugno (si veda altro articolo di BeBeez), il prospetto informativo (scarica qui il prospetto) spiega che i proventi della vendita delle azioni saranno incassati da Gaming Invest a titolo di rimborso di due finanziamenti soci erogati a Sisal a un tasso medio del 10,6% all’anno che alla fine dello scorso marzo, compresi gli interessi capitalizzati, ammontavano a 464,8 milioni di euro dai 450,1 milioni a fine dicembre 2013. I proventi dell’aumento di capitale, invece, saranno utilizzati per i due terzi per rimborsare parte dei 470 milioni di euro di linee di credito bancarie (al tasso medio del 5,6% all’anno) e per il resto per perseguire le proprie strategie, inclusa la crescita per linee esterne, proseguendo nella serie di acquisizioni (negli ultimi tre anni sono state acquisite 9 società). In pratica, a valle dell’ipo e della cancellazione del debito verso Gaming Invest, il rapporto tra debito finanziario netto (che alla fine dello scorso marzo era di 1,107 miliardi) ed ebitda rettificato (180,3 milioni nei 12 mesi a fine marzo e 175,5 milioni a fine 2013) passerà dalle 6,1 volte di fine marzo a 2,4-2,6 volte nel caso di completa sottoscrizione dell’offerta, per un enterprise value quindi che si collocherà tra 1,1 e 1,25 miliardi.
Il tutto con il risultato di ridurre in maniera importante gli oneri finanziari che a fine 2013 ammontavano a 86,8 milioni di euro, di quali circa 49 milioni relativi ai finanziamenti soci. «L’abbattimento del debito finanziario netto comporterà un recupero importante di redditività a partire dal secondo semestre dell’anno», hanno detto Petrone e Orsi. E infatti il piano industriale prevede per il 2014 un ebitda superiore a quello del 2013 a fronte anche di una significativa inversione del trend negtivo dei ricavi, dopo il calo a 677 milioni nel 2013 dai 754,1 milioni del 2012 e dai 792,6 milioni del 2011. I ricavi del secondo semestre, ha detto Petrone, saranno infatti «aiutati significativamente dal nuovo prodotto Winforlife Vinci Casa», che sarà possibile giocare da oggi, mentre per la fine dell’anno la società punta a mettere sul mercato il nuovo Superenalotto. «Pensiamo sarà pronto per fine 2014», ha anticipato Petrone.
Tuttavia, il risultato netto anche quest’anno è previsto in negativo, anche se in miglioramento rispetto alla perdita di 99 milioni del 2013, che segue le perdite di 38,8 e 29,5 milioni del 2012 e del 2011. Tutte perdite che hanno portato Sisal a chiudere il 2013 con un patrimonio netto negativo di 52,2 milioni. Tuttavia, per il solo effetto della rinuncia da parte di Gaming Invest ai propri crediti il patrimonio netto del gruppo risulterebbe positivo per 409,2 milioni di euro.
«Le perdite degli ultimi anni derivano soprattutto da eventi non ricorrenti: nel 2013 abbiamo chiuso un contenzioso con la Corte dei Conti e abbiamo pagato una penale di 73 milioni di euro più gli oneri finanziari dalla sentenza e nel 2012 c’era stata una sanzione relativa al non raggiungimento di alcuni target», ha spiegato Orsi. E a questo proposito Petrone ha escluso per il futuro contenziosi aperti significativi, che potrebbero incidere sui futuri bilanci.
I due manager assicurano che il periodo difficile è alle spalle e che nel 2015 si tornerà a vedere l’utile. Quindi, ancora niente dividendi per quest’anno, ma qualcosa si potrà vedere appunto dall’anno prossimo, tenuto conto del fatto che il regolamento del bond da 275 milioni, che ha scadenza settembre 2017 con opzione call esercitabile a partire dal 1° novembre 2014 (si veda altro articolo di BeBeez), prevede che possano essere distribuiti dividendi per un valore massimo pari al 50% dell’utile netto cumulato. I contratti di finanziamento senior prevedono inoltre, come condizione per il pagamento di un dividendo, una leva inferiore a 3 volte post distribuzione, condizione questa che sarebbe soddisfatta post ipo, se l’offerta fosse completamente sottoscritta. Nel caso in cui Gaming Invest non riuscisse a raccogliere almeno 291 milioni di euro, somma necessaria per rimborsare l’indebitamento finanziario legato ad alcuni contratti, il prospetto informativo precisa che l’offerta sarà ritirata.