L’ipo torna tra a essere un obiettivo caldo per Ansaldo Energia, il gruppo genovese leader nella fornitura, installazione e service di impianti e componenti per la generazione di energia. Lo ha detto chiaro ieri il direttore finanza del gruppo, Giorgio Milite, in occasione della presentazione di Elite for Large Corporate nella sede di Borsa Italiana a Milano.
«L’ultimo consiglio di amministrazione ha deliberato che il gruppo guardi al mercato dei capitali per finanziare la crescita. Si era parlato di quotazione come obiettivo di medio termine al momento dell’ingresso nel capitale di Ansaldo Energia da parte del Fondo Strategico; poi abbiamo messo da parte il progetto e ora lo abbiamo ripreso in mano», ha annunciato Milite.
Il Fondo Strategico Italiano (Fsi), guidato da Maurizio Tamagnini, lo scorso autunno (si veda altro articolo di BeBeez). aveva acquisito dal fondo Usa First Reserve il 45% di Ansaldo Energia e contestualmente aveva acquistato anche il 40% in mano a Finmeccanica, con l’accordo che entro il 2017 rileverà anche il rimanente 15% rimasto nel portafoglio della holding italiana della difesa e dell’aerospazio. Lo scorso maggio, poi, Fsi ha annunciato la sigla dell’accordo con Shangai Electric, cui cederà una quota del 40% (si veda altro articolo di BeBeez).
«Tra due settimane sigleremo il closing per l’ingresso di Shangai Electric nel capitale del gruppo», ha detto ancora Milite. «Già tra pochi giorni inizieremo però con loro la costruzione di due nuove fabbriche in Cina in joint venture al 50% per un investimento complessivo di 100 milioni di euro. Una cifra che si va ad aggiungere ai circa 80 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo già prevista».
Milite ha inoltre annunciato che è partita la collaborazione con il gruppo coreano Doosan nel progetto di ricerca e sviluppo di una nuova turbina a gas, che sarà in parte finanziato dal governo coreano e che era stato a sua volta annunciato la scorsa primavera in occasione della sigla dell’accordo con Shangai Electric. Doosan era l’altro pretendente il corsa per aggiudicarsi il 40% di Ansaldo Energia.
Visti tutti questi investimenti sul tavolo, Milite ha spiegato: «A oggi abbiamo 2,1 miliardi di euro di linee bancarie in essere e vogliamo finanziare i prossimi investimenti con canali alternativi». Il collocamento dell’azienda in borsa potrebbe essere un obiettivo da raggiungere nell’ardo dei prossimi 12-18 mesi, ma intanto «stiamo ragionando su altre ipotesi, su prodotti che ci consentano di disintermediare le banche; guardiamo a qualche operazione sul mercato dei bond», ha concluso Milite. Sul fronte dei conti, va segnalato che Ansaldo Energia ha chiuso il 2013 con un fatturato consolidato di 1,22 miliardi di euro (da 1,3 miliardi del 2012), un ebitda rettificato di 122,6 milioni (da 112,9 milioni) e un debito finanziario netto di 323,4 milioni (da 272 milioni).