Non ci sono soltanto potenziali partner industriali in fila per aggiudicarsi la quota di World Duty Free messa sul mercato dalla famiglia Benetton, che controlla Wdf al 50,1% tramite Schematrentaquattro, a sua volta controllata da Edizione holding.
Secondo quanto risulta a BeBeez, sono confermate le voci di stampa che nel weekend hanno fatto svelato che sono parecchi i fondi di private equity che stano studiando il dossier relativo alla holding che gestisce le attività negli aeroporti controllata dalla famiglia Benetton e nata dalla scissione di Autogrill.
In sostanza, praticamente tutti i fondi internazionali di una certa dimensione hanno il dossier sul tavolo, partendo da KKR per arrivare a CVC e Permira. Tuttavia, le chance che sia un fondo o una cordata di fondi a portarsi a casa l’affare sembrano al momento piuttosto remote, perché, ammettono gli stessi fondi, il deal è davvero molto bello e un industriale potenzialmente potrebbe pagare di più, viste le enormi sinergie che si potrebbero sviluppare. Detto questo, la partita è aperta.
A una domanda sulla ricerca di un partner per il gruppo del travel retail, aveva risposto la scorsa settimana Gianni Mion, vicepresidente dell’azionista di controllo Edizione Holding, a margine della presentazione della business combination tra Space e Fila (si veda altro articolo di BeBeez): “Se ci sarà un matrimonio sarà di reciproca convenienza”. Quanto alla provenienza geografica del potenziale partner “tutto può essere”, aveva spiegato Mion, sottolineando che nel settore ci sono 3-4 grandi operatori e due sono asiatici. “Non si può escludere nulla- Noi abbiamo il nostro programma, quando ci si presenterà qualcuno lo valuteremo”, aveva concluso.
Tra i possibili soggetti industriali di cui si fa il nome come potenziali interessati all’operazione, in primo luogo c’è Lotte, una delle più grandi conglomerate della Corea attivo nel retail con supermercati e department store e cui fa capo Lotte Dfs, il numero uno dei duty free che nei mesi scorsi ha dichiarato di essere alla ricerca di un partner in Occidente. Ma grande interesse avrrebbe mostrato anche il gruppo Shilla, la catena di alberghi cinque stelle che fa capo al colosso Samsung.
Quanto ai potenziali candidati europei, in lizza ci sono il gruppo francese Lagardère e la svizzera Dufry (quest’ultima lo scorso giugno ha acquisito Nuance da Pai partners e dall’italiana Gecos, la holding del gruppo Pam, si veda altro articolo di BeBeez). Infine gli immancabili investitori degli emirati arabi e cioé nello specifico, Dubai duty free e Qatar duty free.
World Duty Free prevede di chiudere il 2014 con un fatturato consolidato di 2,403 miliardi di euro, un ebitda rettificato di 284 milioni e un debito finanziario netto di 950 milioni, mentre per il 2015 stima un fatturato tra i 2,63 e i 2,67 miliardi di euro e un ebitda rettificato tra i 279 e i 294 milioni di euro. Lo ha comunicato la stessa società la scorsa settimana (scarica qui il comunicato stampa), a valle dell’approvazione del ‘budget di ottimizzazione per il triennio 2015-2017″, che prevede per i prossimi tre anni una riduzione significativa dell’indebitamento, che dovrebbe scendere a 365 milioni nel 2017, e una generazione di cassa netta pari a 587 milioni.
Il piano prevede quindi che la società raggiunga nel 2017 un fatturato di 3,004 miliardi e un ebitda rettificato di 335 milioni, con investimenti nel triennio per 190 milioni.