La Amut spa di Novara compra la Dolci Bielloni spa di Biassono (Monza) e diventa il leader italiano nel settore delle macchine per la lavorazione delle materie plastiche e delle macchine da stampa su film.
“Il nuovo gruppo chiuderà quest’anno con 85 milioni di euro di fatturato, partendo dai 50 milioni di ricavi di Amut e dai 20 milioni registrati da Dolci Bielloni nel 2014”, ha spiegato ieri l’amministratore delegato di Amut, Mauro Drappo, in occasione di una conferenza stampa organizzata a Milano nella sede del Fondo Italiano d’Investimento, azionista di Amut al 40% dal dicembre 2011.
Fondata nel 1958 dai fratelli Milani, Amut è attiva nella produzione di impianti per estrusione, riciclaggio e termoformatura di materiali termoplastici. e anche grazie al supporto di Fondo Italiano, ha iniziato un importante processo di espansione, attraverso una serie di investimenti in Italia (con acquisizione di società in Lombardia e Veneto) e nel mondo (Canada e Brasile) per accrescere le proprie dimensioni e la presenza internazionale. In particolare, negli ultimi anni Amut è entrata anche nel settore del riciclo (Amut Ecotech) e ha consolidato la sua posizione nella termoformatura in joint-venture con Comi (Amut Comi).
“Iniziamo l’anno con un portafoglio ordini di 15-16 milioni. Il 90% dei nostri ricavi arriva dall’export”, ha aggiunto Drappo, precisando che “l’operazione, del valore di circa 6 milioni di euro, è stata finanziata da Amut con mezzi propri”.
Inizialmente Amut affitterà un ramo d’azienda di Dolci Bielloni, che comprende tutte le attività della società meno la produzione, e poi l’acquisterà. Advisor legale dell’operazione è stato lo studio Raynaud and Partners.
Alessandro Castello, presidente e azionista di controllo di Dolci Bielloni, ha spiegato che “si tratta di un’operazione importante per il settore, che in Italia è molto frammentato. Per poter fare margini ed essere competitivi a livello internazionale è necessario avere dimensioni adeguate”.
Nel settembre 2011 il Fondo Italiano aveva sottoscritto un aumento di capitale in Amut da 7 milioni di euro e acquistato azioni da soci altri 3 milioni, per una quota complessiva del 27,80% del capitale. Nel corso del 2012, per effetto di alcune clausole contrattuali relative all’aggiustamento prezzo, la partecipazione del Fondo è salita poi al 39,80%.
L’attività di Amut si concentra su tre aspetti del campo della trasformazione dei materiali termoplastici. La società è, infatti, attiva nell’ambito dell’estrusione di profili, tubi, foglie e lastre che trovano applicazioni nei più svariati settori industriali, così come nella produzione di impianti di termoformatura in-line e off-line per la realizzazione di prodotti per imballaggio, vassoi, vaschette e prodotti monouso quali piatti e bicchieri. Inoltre, a partire dagli anni ’80, l’azienda produce con successo anche impianti per il riciclaggio delle materie plastiche di provenienza industriale o post consumo
Quanto a Dolci Bielloni, è a sua volta un’azienda storica nel settore delle macchine per l’estrusione di film cast e in bolla, extrusion coating, converting e stampa flessografica. La società è nata dalla fusione tra la Dolci Extrusion e la Bielloni Converting, avvenuta lo scorso dicembre, ma Bielloni Converting aveva acquisito il controllo di Dolci Extrusion già nel 2001. “Anni fa è entrato nel capitale della Bielloni il fondo di private equity di Ubs per finanziare delle acquisizioni”, ha raccontato ieri Castello. “Abbiamo tentato di comprare la Dolci, ma l’operazione non è andata in porto. Solo successivamente, nel 2001, quando ormai il fondo era già uscito dal capitale, siamo riusciti ad acquisire la società, ma con soldi nostri”. Bielloni è stata fondata nel 1919 da Guglielmo Bielloni, nonno di Castello.