Dopo la diffusione dei dati di bilancio 2014 la scorsa settimana (scarica qui il comunicato stampa), ora i fondi che puntano al controllo dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari (Icbpi) hanno tempo qualche settimana per strutturare un’offerta vincolante e proporla agli advisor Mediobanca e Equita (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto risulta a BeBeez, infatti, l’asta competitiva ha tempi molto stretti, tanto da non prevedere nemmeno una dataroom. “Ci dobbiamo accontentare dei dati di bilancio. E’ sostanzialmente un’offerta a scatola chiusa. D’altra parte il business è molto interessante”, ha commentato il rappresentante di uno dei fondi in corsa, parlando del gruppo specializzato in servizi e sistemi di pagamento e di clearing, al quale fa capo CartaSì.
I pretendenti sono parecchi e, date le dimensioni dell’investimento (si parla di una valutazione superiore ai 2 miliardi di euro, sino a 2,4 miliardi), si stanno formando delle cordate: alla cordata Advent-Bain Capital alla quale si sarebbe aggiunto il fondo Clessidra; Permira si sarebbe alleata con CVC Capital Partners; BC Partners correrebbe con Cinven. E poi, da solo, anche Lone Star. Mentre si sono fatti anche i nomi di Apax Partners e di Hellman&Friedman.
Ciò detto, questi sono i nomi dei fondi che hanno manifestato interesse, ma poi bisogna effettivamente vedere chi di questi deciderà di proporre la propria offerta vincolante sulla base dei pochi dati ai quali è stato possibile avere accesso,
Il gruppo guidato dall’amministratore delegato Giuseppe Capponcelli ha chiuso il 2014 con un patrimonio netto di 928 milioni di euro, in crescita del 9,2% rispetto ai 849,5 milioni dell’esercizio 2013 (scarica qui il bilancio consolidato 2013) e con ricavi operativi superiori ai 670 milioni (+1,3% rispetto al 2013) in presenza di commissioni e ricavi da servizi che si attestano a 595 milioni (+17 milioni) e margine di interesse a 69,9 milioni, in calo di 7,7 milioni rispetto all’anno precedente per l’effetto dell’andamento del portafoglio titoli. Il risultato operativo, di 167,6 milioni, si è mantenuto in linea con i dati dell’anno precedente. L’utile netto d’esercizio ha invece fatto un balzo del 31,7% a quota 96,3 milioni, portandosi oltre i livelli del 2012. Sull’utile netto del 2013, infatti, aveva pesato per 12,8 milioni l’addizionale una tantum Ires di 8,5 punti percentuali introdotta a fine esercizio dal decreto legge 76/2013.
In particolare, nel corso del 2014 il Gruppo Icbpi ha ampliato la propria presenza nei comparti della monetica, dei pagamenti e dei securities services.
Sul fronte della monetica, infatti, oltre al perfezionamento dell’acquisizione della società C-Card e Unicard da Unipol Banca, sono state intraprese diverse iniziative contraddistinte da contenuti tecnologicamente innovativi, come ad esempio lo sviluppo dell’App MySi di CartaSi, del Pos virtuale per mobile device e i pagamenti Peer to Peer. Al termine dell’esercizio 2014, le carte gestite erano oltre 14,6 milioni e il numero di POS gestiti (fisici e virtuali) pari a 541.000. Lo speso complessivo dei titolari si è attestato a 26 miliardi di euro e ha registrato, rispetto al 2013, una crescita del 15,5%. I volumi di negoziato acquiring, pari a circa 48,5 miliardi di euro, registrano una crescita dell’1,2% rispetto al 2013. Il numero di ATM gestiti, circa 9628, si mantiene in linea col 2013.
Sul fronte dei pagamenti, invece, il 2014 ha visto l’entrata in vigore dei nuovi prodotti di pagamento SEPA e le attività di migrazione dei prodotti domestici. I volumi operativi si sono attestati a circa 1,3 miliardi di transazioni. Le attività di banking correlate al servizio CBI sono aumentate dell’8,7%.
Quanto ai securities services, infine, le attività di global custody hanno registrato un balzo del 52% a quota 125 miliardi di euro di asset in custodia (+ 52%). E crescono velocemente anche le attività di banca depositaria, con oltre 54 miliardi gestiti (+31%), e quelle di negoziazione, con circa 47 miliardi di transato (+19%).