In attesa di ridefinire il proprio azionariato, aprendo il capitale a un operatore industriale, sia questo Telecom Italia o Vodafone, Metroweb va avanti per la sua strada e si prepara a nuovi investimenti per un altro centinaio di milioni di euro.
Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, che precisa che il gruppo proprietario della più grande rete di fibra ottica di Milano e di una delle più estese reti metropolitane di fira ottica in Europa, punta infatti a portare la fibra nelle case di altre due o tre città italiane, grazie a un finanziamento che sta negoziando con Unicredit, per arrivare a coprire il 7-8% del territorio.
Dal dicembre 2012, cioè da quando il Fondo Strategico italiano ha sottoscritto un aumento di capitale da 200 milioni di euro per il 46,2% di Metroweb, affiancandosi così a F2i nell’azionariato, la società ha investito circa 300 milioni di euro reti in fibra ottica di nuova generazione, distribuiti in particolare tra Milano (50 milioni), Bologna (62 milioni) , Torino (125 milioni) e Genova (qualche decina di milioni). Allora Il FSI si era impegnato a investire altri 300 milioni, nel momento in cui fosse scattata una nuova fase di crescita della società.
E il momento sembra appunto arrivato. Perché, come noto, pochi giorni fa il governo ha varato il piano per la banda larga che prevede obiettivi di copertura fino al 50% della popolazione entro il 2020 e incentivi agli operatori per 6 miliardi di euro. A oggi gli aspetti tecnici del bando di gara che permetterà di ottenere gli incentivi in questione non sono ancora stati comunicati, ma secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza si calcola che per potare la fibra ottica in tutte le principali città italiane saranno necessari investimenti in equity per almeno un miliardo di euro, più realisticamente 1,5 miliardi. Dopodiché si dovrà fare ricorso alla leva, con finanziamento bancario, project bond e ricorso al Fondo di garanzia.
Tornando a Metroweb, la società è una naturale candidata a partecipare alla gara e infatti è difficile immaginare che il riassetto azionario possa essere definito prima che si chiariscano i dettagli del bando di gara. Solo allora, infatti, sarà chiaro di quanto capitale avranno potenzialmente bisogno i vincitori della gara in ciascuna area geografica che sarà identificata.