Banca Sistema si prepara allo sbarco a Piazza Affari. L’assemblea dell’istituto specializzato nell’acquisto di crediti verso la Pubblica amministrazione, guidato dall’amministratore delegato Gianluca Garbi, ha infatti approvato ieri il progetto di ammissione a quotazione all’Mta e ha deliberato di presentare richiesta di approvazione da parte della Consob del prospetto relativo all’offerta pubblica (si veda qui il comunicato stampa). Un iter che ragionevolmente potrebbe portare sul listino la banca all’inizio dell’estate.
Secondo quanto riferisce oggi MF-Milano Finanza, l’offerta sarà destinata sia agli investitori istituzionali sia a quelli privati, con joint bookrunner Barclays (anche global coordinator), Jeffries, Banca Akros (anche responsabile del collocamento pubblico) e Intermonte (anche sponsor).
Banca Sistema è la ex Banca Sintesi, che nel 2011 è stata ceduta dalla CR di SanMiniato al fondo di private equity Rbs Special Opportunities Fund (46, 69%, tramite Sof Luxco sarl), alle fondazioni CR di Alessandria, CR di Pisa e Sicilia che oggi controllano l’8,45% ciascuna; e ai manager tramite la newco Società di gestione delle partecipazioni di Banca Sintesi, a cui fa capo una quota del 26,38% e il cui capitale è a sua volta controllato al 50% da Garbi.
Il manager, ex amministratore delegato di Mts ed ex responsabile per l’Europa del desk settore pubblico di Commerzbank, era stato allora l’artefice dell’operazione, coinvolgendo da un lato il fondo di Rbs e dall’altro le fondazioni bancarie. Come da programma anticipato a MF-Milano finanza in occasione del buyout, ora il fondo è pronto a disinvestire la propria quota in ipo.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, l’offerta sarà mista di vendita e sottoscrizione, con la quota di aumento di capitale che sarà utilizzare per finanziare il business della banca che è in forte crescita, come mostrano i dati del bilancio 2014 approvati sempre ieri dall’assemblea.
Banca Sistema ha chiuso il 2014 con un utile netto consolidato di 19,5 milioni (dai 7 milioni del 2013) e con un Roe del 48% (dal 32%), a fronte di un attivo di bilancio di 2,1 miliardi (da 2 miliardi) e di un Total Capital Ratio del 15,9% (dal 13,6%) (scarica qui il bilancio 2014).
A differenza degli investitori speculativi che puntano a incassare gli interessi di mora per il ritardato pagamento e ricorrono ai decreti ingiuntivi alle Regioni la politica di banca Sistema è quella di trovare una mediazione con le amministrazioni pubbliche. Il turnover (flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela) è stato pari a 1,2 miliardi di euro, in crescita del 5,2% dal 2013. Considerando i crediti di terzi gestiti, il totale volumi a fine 2014 è stato di 1,5 miliardi.
La banca in questi anni ha ampliato la gamma delle proprie attività , oltre alla certificazione e all’acquisto dei crediti vantati nei confronti della PA, spaziando dal factoring pro soluto e pro solvendo al settore dei crediti fiscali, al reverse factoring (la banca stringe un accordo con una media-grande azienda debitrice, valido per la cessione dei crediti da parte dei suoi fornitori) e maturity factoring (la banca garantisce, in accordo con il debitore, una data di pagamento certa per il credito ceduto), alle fidejussioni, cauzioni, servizi di deposito titoli, cessione del quinto dello stipendio e della pensione, finanziamenti a pmi.
Banca Sistema è anche attiva anche nell’acquisto e nella gestione di crediti finanziari e commerciali in sofferenza, grazie all’acquisizione un anno fa di quote di minoranza nelle società specializzate Candia spa (9,99%) e St.Ing.spa (30%), società che si sono poi fuse nei giorni scorsi dando luogo alla nuova realtà CS Union di cui Banca Sistema controlla il 25%.
Per finanziare queste attività Banca Sistema sinora ha fatto conto, oltre che sui normali canali bancari, anche sulla raccolta presso la clientela, in particolare su quella retail tramite i conti di deposito, che hanno avuto un grande successo. La raccolta diretta da clientela è cresciuta del 23% nel 2014, passando da 718 milioni di euro a 881 milioni e il margine di intermediazione ha raggiunto i 64,5 milioni di euro (+ 76,5% da 36,6 milioni)