L’azienda vitivinicola Santa Margherita di proprietà della Zignago holding della famiglia Marzotto vuole crescere e vaglia opportunità di acquisizione. Secondo quando riferito da MF-Milano Finanza in edicola da sabato 10 aprile, il presidente Gaetano Marzotto è intenzionato a espandere la società che a fine 2013 (ultimo bilancio disponibile) aveva registrato un giro d’affari di 78 milioni con un margine operativo lordo di 19,37 milioni e un utile netto di 11,72 milioni, a fronte di debiti nei confronti del sistema bancario, a partire da Unicredit di 53,7 milioni.
Di recente Santa Margherita avrebbe avvicinato il gruppo Campari per avviare una trattativa su Sella& Mosca messa in vendita dal gruppo controllato dalla famiglia Garavoglia, che aveva acquistato l’azienda vitivinicola dell’isola nel 2002 insieme al marchio Zedda-Piras, sborsando 100 milioni di euro, ma che ora ha deciso di cedere i brand regionali nel settore dei liquori e dei vini (si veda il comunicato stampa sulla cessione di Limoncetta di Sorrento a Lucano 1894 ). Il prezzo offerto da Santa Margherita sarebbe stato però anni luce lontano da quello chiesto da Campari: 30 milioni contro 90 milioni. La trattativa, quindi, non sarebbe nemmeno cominciata e Santa Margherita è tornata a cercare altrove.
Per esempio, sembra che la società abbia ipotizzato l’acquisizione della goriziana Livio Felluga. Ma i vertici della Zignago, confermata l’intenzione di crescere per linee esterne, hanno smentito le trattative per la casa friulana. Un’altra opzione per lo sviluppo su scala globale è l’accelerazione alla conquista del mercato americano. L’obiettivo di Santa Margherita è infatti avviare la distribuzione diretta dei propri vini e marchi storici negli Usa.