Il Tribunale Fallimentare di Roma ha omologato l’accordo di ristrutturazione dei debiti (sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare) di Mare Nostrum Romae srl, società concessionaria che fa capo all’imprenditore Domenico Ricciardi, impegnata nella realizzazione dell’Acquario di Roma. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza.
Si tratta di un acquario al quale sarà annesso un centro scientifico didattico ed espositivo denominato “Expo Mare Nostrum” comprensivo di una sala auditorium multimediale emisferica, una zona commerciale e un parcheggio.
L’intera struttura è attualmente in costruzione e sta sorgendo interamente sotto il teatro verde e il laghetto artificiale del’Eur, nel quadrante sud di Roma. L’Acquario verrà gestito dal colosso britannico dei parchi a tema Merlin Entertainment, che controlla anche Gardaland ed è quotato a Londra e tuttora controllato dai fondi Blackstone e CVC Capital Partners e dalla famiglia Kristiansen, a cui fa capo la Lego.
Per la realizzazione del’intero progetto, Mare Nostrum Romae aveva sottoscritto un contratto di finanziamento a medio-lungo termine con Intesa Sanpaolo e Unicredit, che però nel giugno 2012 avevano bloccato le linee a seguito dello slittamento nell’esecuzione dei lavori, con la conseguenza che il mancato completamento della struttura e la mancata apertura hanno reso impossibili gli incassi nei tempi originariamente previsti, portando quindi al default della società.
Il piano industriale a supporto della ristrutturazione del debito prevede il rinvio della realizzazione, con affidamento a terzi, dell’Expo a data successiva, al fine di concentrare tutte le risorse di Mare Nostrum per il completamento e l’apertura al pubblico dell’acquario e dell’annessa galleria commerciale.
E proprio per accelerare i lavori di completamento dell’acquario e permetterne l’apertura entro l’estate 2015, Mare Nostrum Romae, assistita sul piano legale dallo studio DLA Piper, ha richiesto e ottenuto la concessione di nuova finanza per 8 milioni di euro da parte di Unicredit, Intesa Sanpaolo e MedioCredito, con Banca Imi in qualità di banca agente. Le banche da parte loro sono state assistite dallo studio legale Simmons & Simmons.
La nuova linea si somma ai precedenti finanziamenti e porta il costo complessivo del progetto a un totale di 90 milioni di euro. L’operazione ha visto il coinvolgimento di Banca Finnat Euramerica in qualità di financial advisor.