Borsalino eviterà il fallimento. A salvare lo storico cappellificio sarà infatti Philippe Camperio, finanziere italiano a capo della ginevrina Quest Partners, attraverso la newco Haeres Equita srl, società con sede a Valenza di cui è comproprietario Edouard Burrus (si veda altro articolo di BeBeez).
Ieri infatti è stata depositata in Tribunale ad Alessandria una richiesta di concordato con assuntore, che dovrebbe garantire a Haeres Equita srl (previo assenso del giudice) il 100% del cappellificio dopo un periodo di affitto di ramo d’azienda. Borsalino aveva annunciato il deposito di una domanda di concordato preventivo lo scorso marzo a seguito del crac del socio di riferimento Marco Marenco (si veda altro articolo di BeBeez).
Saverio Canepa, presidente del comitato di controllo di Borsalino ha spiegato a MFF che Camperio, presidente anche della holding legata al settore moda Swiss luxury beliefs, è stato scelto dal cda di Borsalino lo scorso 29 aprile dopo quattro mesi di riflessioni, selezionato tra una ventina di soggetti differenti per «la sua posizione di investitore non squisitamente finanziario. E’ sua volontà, infatti, partecipare direttamente allo sviluppo futuro dell’azienda».
Per il risanamento, il finanziere avrebbe messo sul piatto un importo indicativo quantificato in un massimo di 20 milioni di euro. Camperio ha dato disponibilità a farsi carico della copertura dei debiti derivanti dalla cattiva gestione del brand, da 24 mesi oggetto di un piano di riorganizzazione che ha portato a una riduzione della perdita dai 21,93 milioni di euro del 2013 al negativo di 650 mila euro del bilancio 2014, a fronte di ricavi per 13,5 milioni di euro. E nel primo trimestre 2015 Borsalino ha visto l’ebitda tornare positivo per 200 mila euro.
«Un risultato che ci fa pensare che il processo di riorganizzazione aziendale iniziato nel 2013 stia dando i suoi frutti», ha raccontato a MF Fashion Marco Moccia, amministratore delegato del marchio fondato 160 anni fa, «in questi mesi abbiamo avviato una ristrutturazione dell’azienda dal punto di vista delle strategie di mercato, agendo sul prodotto, con lo sviluppo della collezione donna e di una linea più giovane, tagliando alcune licenze e riorganizzando la distribuzione attraverso la chiusura di otto punti vendita non performanti». Attualmente, il marchio è infatti presente attraverso dieci monomarca, di cui otto in Italia e due in Francia, e il canale wholesale. «Abbiamo tra l’altro recentemente siglato un accordo di distribuzione per il mercato Usa, dove siamo convinti di avere un alto potenziale di crescita, con Bollman hat, e un’altra partnership per il mercato giapponese. L’internazionalizzazione sarà infatti una delle nostre priorità».