L’operazione Euskaltel ha fruttato a Investindustrial e a Trilantic Capital Partners oltre tre volte il captale investito, tenuto conto anche di un extra-dividendo di 207 milioni che i due fondi si pagheranno. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, riferendo del grande successo dell’ipo sulla borsa di Madrid del provider basco di servizi internet, di fonia e di tv via cavo, sinora appunto partecipato al 48,1% dai due fondi, tramite International Cable sa. Euskaltel sbarcherà sul listino spagnolo oggi (si veda altro articolo di BeBeez).
Il collocamento, riservato ai soli investitori istituzionali, si è chiuso nella serata di lunedì 29 giugno con i libri che hanno registrato ordini per ben oltre tre volte l’offerta. Un risultato eclatante in una giornata in cui i mercati azionari europei hanno viaggiato sulle montagne russe per colpa dell’acuirsi della crisi greca e in cui si sono state ritirate altre ipo in rampa di lancio, come quelle delle tedesche Pbb (banca pubblica specializzata in mutui residenziali) e Ado Properties (sviluppatore immobiliare).
Euskaltel è stato prezzato in ipo 9,5 euro per azione, a metà del range proposto di 8,7-11,05 euro, per una capitalizzazione di mercato di 1,2 miliardi di euro. Sul mercato è arrivato il 63,5% del capitale (80,4 milioni di azioni per un totale di 764 milioni di euro), con Investindustrial e Trilantic che hanno ceduto l’intera loro quota (scarica qui il comunicato stampa).
Nell’ottobre 2012 i due fondi avevano investito nel gruppo tlc oltre 200 milioni di euro di equity sulla base di un fatturato 2011 di 334 milioni e di un ebitda di 131 milioni. Il 2014 per Euskaltel si è invece chiuso con un fatturato di 321,1 milioni di euro e un ebitda di 155,9 milioni.
L’ipo di Euskaltel non ha previsto aumento di capitale ma soltanto un’offerta di vendita da parte degli azionisti. Oltre a International Cable è uscita definitivamente dal capitale di Euskaltel anche Iberdrola (che possedeva il 2%), mentre la cassa di risparmio basca KutxaBank (che possedeva il 49,9%) ha ridotto in maniera netta la propria quota.
Nuovo azionista rilevante, sempre secondo quanto riferisce MF-Milano Finanza, è ora la potente famiglia basca March (il cui braccio operativo è Banca March) tramite la holding Corporación Financiera Alba, mentre altre quote significative sono state sottoscritte da François Pinault (il patron di Kering ) tramite la holding Artemis e dai fondi dei colossi dell’asset management Soros Fund Management e BlackRock.