L’incubator di startup H-Farm si prepara allo sbarco all‘Aim Italia di Borsa Italiana. Lo ha scritto ieri MF Milano Finanza, precisando che nelle scorse settimane è stata individuata la squadra di consulenti e banche che porteranno la società sul listino: l’advisor è N+1 Syz, il nominated advisor (Nomad) è Banca Intermobiliare, mentre il global coordinator è Unicredit.
“Lo sbarco in borsa è il completamento di un percorso iniziato dieci anni fa ed è un traguardo fondamentale per una public company come H-Farm”, ha dichiarato il fondatore Riccardo Donadon a MF-Milano Finanza. L’incubatore attualmente ha un azionariato composto da 34 soci, tra i quali spiccano la Red Circle Investments (16,48%) della famiglia Rosso (Diesel), il gruppo assicurativo Cattolica (4,5%), Unicredit (2,72%), Rcs Mediagroup (0,68%), Banca Sella Holding (0,6%), la ex quotata Buongiorno (1,2%), la finanziaria regionale Veneto Sviluppo (3,57%), l’imprenditore Gianfranco Zoppas (0,68%) e Stefano Parisi (1,36%), l’ex manager di Fastweb che oggi è a capo di Chili Tv.
L’ipotesi di quotazione all’Aim era stata avanzata per la prima volta a fine aprile da EconomyUp, a cui Donadon aveva dichiarato di aspettarsi una “valutazione importante” da cui ricavare 20 milioni di euro per investire in startup nei prossimi cinque anni e su scala paneuropea.
L’ipo è stata preceduta dall’emissione di due prestiti obbligazionari convertibili, il primo da 15 milioni (già integralmente sottoscritto dagli attuali azionisti) e il secondo da 4 milioni di euro.
La creatura di Donadon, che attualmente ha in portafoglio 51 partecipazioni, ha sede a Roncade (Treviso), ma è presente anche in India, Gran Bretagna e negli Stati Uniti. L’ultima acquisizione di rilievo, quella di Nuvò (si veda altro articolo di BeBeezi), è stata completata a giugno e in quel caso si è trattato di un’acquisizione strategica, per ampliare il proprio business, e non di portafoglio.