CVC Capital Partners, tramite la controllata Chopin Holdings sarl, ha venduto sul mercato con collocamento accelerato (accelerated bookbuilding) un altro 14,87% di Cerved Information Solutions spa. I titoli sono stati venduti a a 6,55 euro per azione e Chopin ha così incassato 190 milioni di euro (scarica qui il comunicato stampa).
L’operazione, coordinata da JPMorgan nella veste di unico bookrunner (era stato uno dei Joint global coordinator e joint bookrunner dell’offerta globale) e con Latham & Watkins quale consulente legale di Chopin, è stata condotta nella serata di martedì 8 settembre a mercati chiusi e nel giro di un’ora il quantitativo di azioni offerte (29 milioni) era stato completamente coperto. La domanda è arrivata per circa il 60% da investitori con sede nel Regno Unito e un altro 30% da investitori Usa.
L’accelerated bookbuilding di martedì segue un’analoga operazione condotta lo scorso maggio, quando Chopin aveva ceduto una quota del 16,41% di Cerved a un prezzo di 6,35 euro per azione per un totale di 203,2 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
A oggi, quindi, a CVC Capital Partners resta ancora in portafoglio una quota del 24,4% del gruppo guidato dal ceo Gianandrea De Bernardis, con Chopin che si è impegnata per tre mesi a non cedere ulteriori pacchetti azionari.
CVC poco più di un anno fa, in occasione dell’ipo del giugno 2014, si era dovuto accontentare di un prezzo di 5,1 euro per azione nella parte bassa della forchetta 5-5,25 euro (si veda altro articolo di BeBeez) e, vendendo in ipo una quota di 39 milioni di azioni, aveva incassato 198 milioni.
Dall’ipo il titolo si è apprezzato del 32%, mentre da inizio anno ha guadagnato quasi il 69%. ieri, invece, la notizia della vendita della quota di CVC ha spinto al ribasso l’azione, che ha chiuso a -4,46% da martedì a 6,75 euro.
Cerved ha chiuso il 2014 con 331,3 milioni di euro di ricavi (da 313,5 milioni nel 2013), 160,1 milioni di ebitda (da 151,5 milioni) e un debito finanziario netto di 487,6 milioni (da 722,2 milioni) (scarica qui il bilancio 2014).
Il primo semestre 2015 si è chiuso con ricavi in rialzo a 177,6 milioni di euro (da 164 milioni del primo semestre 2014), un ebitda a quota 84,4 milioni (da 79,3 milioni) e un debito finanziario netto di 542,7 milioni. A fine luglio, in occasione della presentazione dei conti semestrali, il gruppo ha anche annunciato di aver sottoscritto un contratto di finanziamento (cosiddetto “forward start”) da 660 milioni con un pool di banche composto da Banca Imi, BnpParibas, Crédit Agricole, Mediobanca e Unicredit per riacquistare i bond high yield alla prima data di possibile di esercizio dell’opzione call il prossimo gennaio 2016 (si veda qui il comunicato stampa).