Il Consiglio regionale della regione Lombardia ha approvato nei giorni scorsi la Legge Manifattura Diffusa Creativa e Tecnologica 4.0. Lo ricorda gFinance, precisando che la legge, indirizzata alle imprese artigiane lombarde, sostiene l’integrazione tra formazione professionale, ricerca e lavoro artigianale anche in raccordo con le Università, promuove l’imprenditoria giovanile, finanzia la progettazione e l’acquisto di tecnologie innovative.
Per la copertura verranno utilizzate risorse regionali, nazionali ed europee (programma POR FESR in particolare) per circa 580 milioni di euro. La legge stabilisce la possibilità di introdurre strumenti innovativi di finanziamento e patrimonializzazione, così come la promozione delle iniziative di finanziamento diffuso. Si prevede l’attivazione di iniziative di finanziamento diffuso (crowdfunding), favorendo anche gli investimenti privati (equity, venture capital, business angel) su imprese innovative.
E’ inoltre prevista l’abolizione delle tasse regionali per 5 anni e la messa a disposizione, a condizioni agevolate, degli immobili non utilizzati del patrimonio immobiliare della Regione e delle sue partecipate, per creare luoghi di lavoro e di aggregazione.
Entro la fine dell’autunno la Giunta darà l’avvio ai bandi di attuazione. In particolare si attende l’apertura del nuovo programma per le startup (30 milioni di euro), e del Fondo Innovazione per il sostegno a progetti di innovazione, di diffusione di tecnologie ICT e di modelli imprenditoriali innovativi (300 milioni di euro, oltre 300 milioni di euro tramite risorse FESR, Finlombarda e sistema bancario).
Il termine Manifattura 4.0 così come quello di Industry 4.0 è ormai parecchio utilizzato da chi si occupa di politica e strategia industriale ed evoca la possibilità di una quarta rivoluzione industriale. Lo scorso agosto, in un’intervista a MF-Milano Finanza, l’amministratore delegato di Roland Berger italia, Roberto Crapelli, aveva spiegato che “le imprese dovranno sempre più essere pronte a soddisfare le esigenze last minute dei clienti. Per farlo sarà necessario cambiare totalmente le modalità di produzione e commercializzazione, che dovranno essere molto più veloci, flessibili e automatizzate, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Le macchine dovranno adeguarsi a richieste più precise e in continua evoluzione da parte dei consumatori finali. La nuova mentalità di produzione sarà necessaria non solo per i grandi produttori, ma per tutta la filiera, quindi anche per le piccole e medie imprese (ed è proprio questa l’opportunità che si apre per l’Italia). A molti può sembrare oggi fantascienza, ma in alcuni Paesi, a cominciare dalla Germania, Industry 4.0 è già realtà in alcuni grandi gruppi come Bosch e Siemens”.
E Crapelli ne sa qualcosa perché Roland Berger ha già lavorato sul progetto con molte aziende in Germania e con la Confindustria tedesca e ora fa parte della task force del governo italiano sulle politiche industriali e sta lavorando con alcuni dei maggiori gruppi industriali del Paese.
E il manager nell’intervista aggiungeva anche che i grandi gruppi globali non si rivolgeranno più per le forniture a aziende che offrono prezzi più bassi, ma piuttosto a quelle che saranno capaci di stare al passo con la nuova metodologia di produzione e commercializzazione.