Baumann, eletta a maggio quale migliore Business angel d’Europa 2014 da Eban (European Trade Association for Business Angels and Seed Funds), è anche presidente del gruppo Global Angel Investing di Ypo (Young presidents organization, il network globale che riunisce 23 mila giovani amministratori delegati di oltre 130 nazionalità).
La manager ha spiegato che GoBeyond, da un lato democraticizza gli investimenti in nuove aziende, nel senso che, come il crowdfunding, li mette alla portata del largo pubblico. Dall’altro lato, però, porta professionalità. Perché della community fanno parte business esperti che guidano i processi di investimento ai quali partecipano anche i privati, offrendo così loro una selezione di progetti sui quali è stata condotta una due diligence professionale. Non solo. Il fatto di far parte di una simile community, poi, permette agli stessi business angel di essere sempre aggiornati sugli sviluppi del settore e di contare su un network ampio di esperienze da condividere.
E i risultati di questa strategia sono molto buoni. GoBeyond ha calcolato (si veda qui il report) che in media, dall’inizio dell’attività della piattaforma, un investitore privato che abbia investito meno di 50 mila franchi svizzeri (l’investimento minimo è di 4 mila franchi) ha ottenuto un ritorno annualizzato del 10% nel 30% dei casi e del 20% nel 28% dei casi. Queste percentuali aumentano nel caso in cui l’investimento sia stato di oltre 50 mila franchi. In assoluto dal 2008 a oggi abbiamo investito l’equivalente di 11 milioni di franchi svizzeri (circa 10 milioni di euro) in 36 startup e sono già stati restituiti agli investitori 13 milioni. Alla piattaforma partecipano 192 business angel tra esperti e non.
GoBeyond è una community e come tale prevede il pagamento di una fee di partecipazione da parte degli investitori, i quali hanno a quel punto accesso ai dati sugli investimenti proposti e agli aggiornamenti professionali. La piattaforma partecipa inoltre alle performance degli investimenti. Più nel dettaglio, quando l’angelo capofila e i suoi coinvestitori cedono una società, a questi viene rimborsato il capitale più l’80% del capital gain una volta raggiunto il cosiddetto hurdle rate (cioè tasso di rendimento minimo) dell’8%. Alla piattaforma, invece, viene riconosciuto il cosiddetto «carried interest» pari al 20% del capital gain.