“Da quando è partito il Piano Junker il Fei, controllato dalla Bei e attivo a sostegno delle pmi, sta viaggiando a velocità doppia. Per le pmi opera nell’equity con la partecipazione, tipicamente come corner investor, a fondi di venture capital e private equity, oppure concedendo garanzie per facilitare i finanziamenti bancari. In futuro, comunque, si dovrà andare sempre più verso l’equity. Per questo sarebbe bene che in Italia si sviluppassero politiche attive per dare sostegno al venture capital”. Lo ha detto Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca europea per gli investimenti e presidente del Fondo europeo per gli investimenti, a MF Milano Finanza, in un’intervista pubblicata oggi.
Secondo Scannapieco, ” spesso i costi imposti alle sgr dalla regolamentazione sono troppo alti per le dimensioni medie dei fondi, che solitamente per questa tipologia hanno taglia tra 40 e 60 milioni. Per cui, se si vuole farli decollare, o si amplia la loro dimensione o si riducono i costi. Molto potrebbero fare poi i fondi pensione e le assicurazioni. Se investissero anche una parte piccolissima dei loro patrimoni in economia reale, nelle pmi, l’effetto sarebbe importante”.
E il vicepresidente della bei ha concluso: “Vogliamo fare da calamita per gli investimenti esteri. Oggi c’è appetito per l’Europa, e per l’Italia, com’è emerso anche dal forum dei fondi sovrani a Milano della scorsa settimana. E credo che proprio il segmento delle pmi possa rappresentare quello ideale per gli investitori esteri, propensi a investimenti in equity e che potrebbero contare anche su ritorni interessanti”,