Epic sim sta collocando sulla sua piattaforma un minibond da 10 milioni di euro a 7 anni con cedola 7,5% emesso da una società di calcio di Serie A italiana, sulla quale vige il più stretto riserbo. Il bond ha una struttura amortizing, cioè con rimborso periodico del capitale (con due anni di periodo di grazia).
Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che si tratta solo del primo di una serie, perché la piattaforma fintech fondata da Andrea Crovetto ha deciso di puntare sul settore, tanto da produrre un documento dedicato a quelli che ha battezzato i “footbond”, cioè ai minibond emessi appunto dai football team.
A oggi l’unico bond emesso da una squadra di calcio italiana è quello da 200 milioni della AS Roma dello scorso febbraio, mentre quello da 300 milioni annunciato dall’Inter non è poi mai stato collocato. A questo proposito, comunque, pochi giorni fa il Corriere dello Sport ha avanzato l’ipotesi che in occasione del prossimo viaggio di Erick Thohir a Milano potrebbe essere nuovamente valutata l’ipotesi di un bond nerazzurro.
Epic sim distingue le società di calcio della Serie A italiana in due categorie a seconda del modello di business che implementano: la categoria “incubator”, il cui modello di business è principalmente finalizzato a contabilizzare le plusvalenze derivanti dalla sistematica cessione dei giocatori; e la categoria “pure soccer”, il cui modello di business è principalmente finalizzato a incrementare i risultati economici provenienti dalle performance sportive.
Rispetto alle società “pure soccer”, le società rientranti nella categoria “incubator” beneficiano di minori ricavi commerciali e da sponsor in rapporto al valore del fatturato, a causa della minore riconoscibilità dei brand e a un bacino di supporter meno ampio; registrano nel proprio conto economico un maggiore peso delle plusvalenze da alienazione dei diritti dei calciatori (25% del fatturato totale per le società “incubator” rispetto al 10% per le società “pure soccer”); e riescono a implementare una gestione economico-finanziaria maggiormente profittevole, grazie a un maggior equilibrio negli investimenti in calciomercato.
Le squadre incubator, quindi, sono gli ideali emittenti di minibond, come nel caso del titolo attualmente in collocamento. Più nel dettaglio, Epic calcola che un minibond da 10 milioni permette a una società di questo tipo di acquistare, coni primi 5 milioni, 100 cartellini di giovani promesse da 50mila euro l’uno e, con i restanti 5 milioni, di finanziare la crescita della società (investimenti in strutture, eventi, merchandising). E se anche solo uno o due dei giovani talenti acquistati diventa big player, allora la società può rientrare dell’investimento.
Nel dettaglio dell’emissione in collocamento, i proventi del bond saranno utilizzati dalla società di calcio proprio per acquisire giovani talenti, per costruire un nuovo centro sportivo e per sostenere le spese generali di gestione dello stadio. La società in questione ha già un’ esperienza consolidata nella valorizzazione di giovani giocatori e può contare sul meccanismo di paracadute in caso di retrocessione di cui godono tutte le società di Serie A nel caso in cui vengano retrocesse in serie B.
Ricorda infatti Epic che una società che dalla Serie A scende in B registra un impatto negativo medio sul risultato netto di oltre 4 milioni. L’impatto della retrocessione dalla Serie A è mitigato, in termini reddituali, appunto dal cosiddetto “effetto paracadute” grazie al quale è possibile limitare i danni ingenti dovuti essenzialmente alla perdita degli introiti dei diritti tv. A ogni squadra retrocessa nella serie cadetta vengono attribuiti 15 milioni di euro, se in Serie A da tre o più stagioni, 10 milioni se in Serie A da due stagioni, 5 milioni se in Serie A da una sola stagione. Per le retrocesse in Lega Pro il paracadute è invece il seguente: 900 mila euro alla quart’ultima, 800 mila euro alla terz’ultima, 700 mila euro alla penultima e 600 mila euro all’ultima squadra classificata.