Roen Est spa, produttore italiano di scambiatori di calore e unità ventilate, è stato comprato dal fondo Usa DE Shaw Global, che sinora in Italia aveva investito soltanto in non-performing loan. Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che l’operazione, che è avvenuta nell’ambito di una ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 67 della Legge fallimentare, ha permesso alla società di riequilibrare la situazione patrimoniale dopo una precedente ristrutturazione del debito avvenuta nel 2013.
A vendere è stata Synergo sgr, che con l’acquisizione di Sofipa sgr ha ereditato la gestione dei suoi fondi (Sofipa Equity Fund e Sofipa Equity Fund II) e quindi anche il controllo di Roen, tramite Coils Investimenti srl. I due fondi avevano investito per la prima volta nell’agosto 2007, acquisendo il 60% e con i soci operativi che avevano reinvestito nel buy-out per il restante 40%. I fondi avevano poi incrementato la quota di un altro 37% nel luglio 2009, che era stato valutato 8,3 milioni di euro, sulla base di un fatturato 2008 di 40,4 milioni (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Fondata nel 1983 e con sede a Ronchi dei Legionari (Trieste), Roen è guidata dal 2012 dal ceo Giovanni Bordin e si avvia a chiudere l’anno con un fatturato di 34 milioni (di cui il 75% realizzato all’estero in 48 diversi Paesi del mondo) e un ebitda di 4 milioni. Il problema della società era il debito (la posizione finanziaria netta era negativa per 38 milioni), tanto che il patrimonio netto era andato in negativo per 16 milioni. DE Shaw ha quindi acquistato a sconto i crediti senior verso le banche (GE Interbanca, Ikb e Bnp Paribas), coperto le perdite, convertito una parte dei crediti in finanziamento soci subordinato (8 milioni) e investito 1,5 milioni in aumento di capitale, con l’impegno a sostenere il nuovo piano industriale.
Al termine dell’operazione la società si trova ora con un patrimonio netto positivo per 13 milioni, nessun debito a medio-lungo termine e 4 milioni di linee a breve. Roen Est è stata assistita da Vitale&Co spa e dallo Studio Avv. Giuseppe Iannaccone e Associati, mentre Palladio Corporate Finance e Orrick Herrington & Sutcliffe hanno assistito DE Shaw.