E’ quasi tutto pronto per il lancio di Insta Partners, la creatura fintech di Ignazio Rocco di Torrepadula (ex leader della practice istituzioni finanziarie di Bcg in Europa Centrale e oggi senior advisor di Tikehau Capital), che sarà operativa dopo avere ottenuto le autorizzazioni di legge, nella seconda metà del 2016. Lo scrive MF-Milano Finanza in edicola da sabato 19 dicembre.
Il progetto, di cui il giornale aveva dato anticipazione il 20 giugno scorso (si veda altro articolo di BeBeez), è in sostanza quello di erogare finanziamenti alle pmi a fronte dell’acquisto di fatture commerciali, cartolarizzarli e vendere i titoli risultanti dall’operazione a investitori istituzionali, trattenendo sui libri una quota percentuale come richiesto dalla normativa.
Un progetto molto innovativo per l’Italia e per questo Insta Partners ha depositato presso la Banca d’italia la domanda per poter operare come intermediario regolato dall’art. 106 del Testo Unico Bancario.
Insta Partners è controllato per oltre il 51% dai fondatori. Oltre a Ignazio Rocco (che ha investito 500 mila euro in questa prima tranche), si tratta di cinque professionisti di età tra i 27 e i 45 anni, e cioè Sabino Costanza (lending officer, ex Bcg e Oliver Wyman), Jacopo Anselmi (data scientist, proviene da Google Irlanda), Roberto Arnetoli (chief technology officer, ex Western Union San Francisco), Gershom Charig (product designer, era in MoneyFarm), Sabino Costanza (lending officer, anche lui ex Bcg e Oliver Wyman) e Francesca Todeschini (finance officer, con un passato in GE e McKinsey.
L’idea di Ignazio Rocco è piaciuta a parecchi nomi noti dell’imprenditoria e della finanza, che lo scorso settembre hanno sottoscritto le rispettive quote nel capitale di Insta Partners per un totale di 4 milioni di euro. Dotazione che sarà presto aumentata di una cifra ancora superiore.
Soci di Insta Partners sono Alessandro e Mauro Benetton; Paolo Merloni, Lorenzo Pelliccioli, la famiglia Venesio (proprietaria di Banca del Piemonte); il chairman globale di Bcg, Hans-Paul Bürkner; i partner di Tikehau Capital, tra i quali l’ ex capo dell’investment banking di Unicredit, Jean Pier Mustier; il partner di Anthilia sgr, Giovanni Landi e vari altri esponenti della business community milanese.
Tecnicamente, una volta utilizzati i capitali versati dai soci per finanziare le prime operazioni, le fatture verranno cartolarizzate. “Siamo già a buon punto nel negoziare impegni da parte di investitori istituzionali per la sottoscrizione delle cartolarizzazioni che condurremo nei prossimi due anni”, ha anticipato a MF Milano Finanza Rocco di Torrepadula.
Nel frattempo Rocco e il suo team stanno conducendo a tappeto una serie di interviste in giro per l’Italia con imprenditori che fatturano fino a 50 milioni di euro, per definire meglio il prodotto in modo che risponda al meglio alle esigenze delle pmi clienti. Ha spiegato il fondatore di Insta Partners: “Nostro obiettivo è avere intervistato 100 aziende entro fine marzo. Per aiutarle davvero è importante non solo offrire buone condizioni economiche, cosa che oggi fanno anche le banche tradizionali alle società in salute, grazie al Qe della Bce. Ma anche un’interfaccia flessibile, trasparente, semplice da usare e soprattutto veloce. La nostra piattaforma farà praticamente tutto da sola. L’azienda non deve inviare documenti, ci procuriamo tutto noi per poter valutare il credito in modo molto rigoroso. Stiamo anche introducendo funzioni mai sviluppate prima, che risolveranno problemi molto sentiti dalle pmi”.
Quanto alle remunerazioni richieste dalla piattaforma, Rocco ha commentato; “A noi non interessano i tassi elevati richiesti dai big del settore delle piattaforme di lending Usa come Lending Club o Prosper, che viaggiano attorno al 15% all’anno. Quei livelli vanno bene per il mercato americano perché lì offline in media gli stessi clienti di quelle piattaforme trovano credito a tassi del 20%. Agli investitori arriva un 6-7% l’anno al netto delle commissioni e delle perdite su crediti”, ha spiegato ancora Rocco, che ha aggiunto: “Il nostro target saranno fatture a breve cedute da pmi con merito di credito di alta qualità e quindi l’obiettivo è un rendimento del 3-4% all’anno al netto delle perdite su crediti“.