E’ molto vicina la fusione tra la cooperativa reggiana Unipeg, specializzata in carni bovine e Inalca spa, la società operativa del gruppo Cremonini, leader in Europa nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne, salumi e snack, con i marchi Inalca, Montana, Italia Alimentari, CorteBuona e Ibis.
Lo ha scritto nei giorni scorsi Il Resto del Carlino, precisando che Unipeg ha registrato un netto calo dei consumi e l’erosione dei margini, che hanno causato perdite di bilancio consistenti negli ultimi esercizi (10 milioni nel 2013 , 6,5 milioni nel 2014 e anche per il 2015 è attesa una perdita, si veda articolo de Il Resto del Carlino).
Sul sito internet di Unipeg si legge che il gruppo Unipeg-Assofood con i suoi 6 impianti di produzione in Italia, 1.500 addetti, 10 piattaforme distributive e oltre 550 milioni di fatturato, è in grado di offrire al cliente tutta la gamma dei prodotti di bovino e suino, fino agli elaborati cotti. Unipeg è nata nel 2004 dall’unificazione di Unicarni scrl e MCLC Pegognaga Scrl. Riunendo così l’esperienza più che cinquantennale di due aziende cooperative nel settore delle carni bovine, è diventata la prima azienda cooperativa del settore delle carni bovine in Italia. Nel 2011 ha acquisito l’azienda Castel Carni, che ha trasformato in AssoFood nel gennaio 2013, una delle realtà più innovative in Italia nel settore dei porzionati di carne e degli elaborati.
Unipeg ha convocato i sindacati di categoria il 2 marzo nella sede di Modena, per aggiornamenti sulla situazione. Il 21 gennaio scorso si era tenuto l’ultimo incontro tra sindacati e parti sociali: l’azienda aveva illustrato il tentativo di capitalizzazione da parte dei soci, oltre ad aver parlato genericamente di interessi da parti di altri grandi gruppi del settore carni.
Inalca è partecipata daI Fondo Strategico, che insieme ai suoi due colleghi sovrani del Qatar e del Kuwait, nel novembre 2014 avevano investito nella società 165 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto riferito da 24emilia.com, l’offerta di Inalca prevede l’assunzione in carico dei circa 100 milioni di debito che gravano sulle spalle di Unipeg e il riconoscimento a Unipeg di un valore di avviamento pari a circa 10 milioni di euro.
Inalca nel 2014 ha realizzato ricavi per 1,49 miliardi di euro, di cui il 50% realizzato all’estero. Vanta una presenza internazionale con 11 impianti produttivi (di cui 6 in Italia, 2 in Russia, 2 in Angola, 1 in Algeria) e 21 piattaforme logistiche di distribuzione (6 in Russia, 4 in Angola, 3 in Algeria, 3 in Congo, 3 nella Repubblica Democratica del Congo, 1 in Mozambico, 1 in Costa d’Avorio). Inalca commercializza ogni anno oltre 500 mila tonnellate di carne, produce 100 mila tonnellate di hamburger, 200 milioni di scatolette, con 7.200 referenze di prodotto e 3.000 dipendenti.
A metà dello scorso gennaio Inalca ha comprato il noto marchio di carne in scatola Manzotin da Gruppo Generale Conserve spa, la seconda azienda del mercato del tonno sott’olio con quasi il 17% di quota di mercato e un fatturato 2015 di 187 milioni di euro (scarica qui il comunicato stampa).