Dopo una corsa incredibile di fatturato e con margini di redditiività alti e stabili, Diamond Private Investments (Dpi), la società specializzata in intermediazione di diamanti da investimento fondata da Maurizio Sacchi, studia per la Borsa. E inizia a farlo, chiamando un manager del calibro di Daniele Corvasce (ex amministratore delegato di Roberto Cavalli). Lo ha scritto MF Milano Finanza in edicola da sabato 9 aprile.
DPI ha chiuso il 2015 con 150 milioni di euro di fatturato, già raddoppiati dal 2014, ma a fine marzo quest’annola società ha già raggiunto quota 150 milioni li e punta a un fatturato di 600 milioni per fine anno. Un traguardo che pare incredibile, se si pensa che nel 2013 la società fondata da Sacchi aveva ricavi per solo 25 milioni. Il tutto con una marginalità operativa nell’ordine del 15%.
Controllata interamente dalla famiglia Sacchi tramite la holding Magifin spa, Dpi sta moltiplicando gli accordi di distribuzione con le banche che, complici la grande volatilità dei mercati azionari e i bassissimi tassi di interesse sulle obbligazioni più sicure, sono corse ai ripari per inserire nell’offerta ai propri clienti anche investimenti di protezione a lungo termine, come appunto quello in diamanti.
Così Sacchi sta per aggiungere altri due banche alla sua già lunga lista di distributori che comprende Intesa Sanpaolo, Mps, Bpm, Bper e numerose banche locali e Bcc.
Il tutto con il supporto di nomi noti al mondo bancario italiano, come quello di Massimo Santoro, ex direttore centrale dell’area vigilanza creditizia e finanziaria di Banca d’Italia e oggi membro della commissione tecnica normativa e consulenza legale e fiscale dell’Associazione italiana del provate banking), che di Dpi è presidente, o come quello dell’economista Mario Baldassarri, membro del consiglio d’amministrazione della stessa Dpi, al fianco di Santoro, Sacchi, sua figlia Eleonora e Monica Bernini.
“Stiamo crescendo molto in fretta e mi rendo conto che ci dobbiamo strutturare in maniera adeguata”, ha detto Sacchi a MF Milano Finanza, aggiungendo che “in prospettiva, in un futuro anche vicino, la mia idea è quella di aprire il capitale alle banche con le quali lavoriamo e quotare poi a stretto giro la società. È per tali motivi che ci stiamo avvalendo di consulenti con un passato da manager di grandi aziende come Daniele Corvasce”.
L’imprenditore ultimamente sta puntando molto a far conoscere il proprio brand al pubblico, supportando iniziative benefiche e culturali, sino alla sponsorizzazione della squadra di basket Mens Sana 1987 di Siena e al sostegno di una startup milanese, Doctor Wall, che ha studiato il modo per pulire in maniera veloce ed efficiente i graffiti dai muri delle case, finanziata anche da due business angel. “Il modello di business di Doctor Wall mi piace molto e penso che andrebbe esportato in altre città d’Italia. Per questo”, ha anticipato Sacchi, “oltre a fare da sponsor per i primi mesi di operatività su tutta l’area di Milano, sto valutando se entrare anche nel capitale della start up”.