Sarà Quaestio Capital Management sgr a gestire il fondo promosso dal governo per risolvere il problema delle sofferenze bancarie e garantire gli aumenti di capitale degli istituti di credito. Lo ha comunicato la stessa sgr ieri sera (scarica qui il comunicato stampa) a valle dell’incontro plenario che si era tenuto nel tardo pomeriggio a Roma nella sede del ministero dell’Economia, cui hanno preso parte il ministro Pier Carlo Padoan, i vertici delle principali banche, assicurazioni, enti di previdenza e fondazioni, oltre che della Cdp (si veda altro articolo di BeBeez).
Presieduta dall’economista Alessandro Penati e guidata dall’amministratore delegato Paolo Petrignani (ex Ubs Wealth Management e JPMorgan), Quaestio Capital ha attualmente circa 10 miliardi di euro di asset in gestione ed è controllata dalla lussemburghese Quaestio Holding sa, che a sua volta è partecipata dalla Fondazione Cariplo (37,65%), Locke srl (società controllata dallo stesso Penati, al 22% dell’sgr), Cassa di Previdenza dei Geometri (18%), Direzione Generale Opere Don Bosco (15.60%) e Fondazione Cr Forlì (6.75%). Nel dettaglio, l’sgr è dedicata esclusivamente alla gestione di patrimoni di clienti istituzionali ed è il gestore delegato di tutti i comparti del Quaestio Capital Fund, del Quamvis sca Sicav Sif e del comparto del Quivis Capital Fund denominato Ethical Gobal Balanced.
Secondo le varie ricostruzioni, il fondo, battezzato Atlante, dovrebbe avere a regime una dotazione finanziaria di 5.7 miliardi di euro, ma potrebbe partire con 2,5 miliardi e poi aumentare di dotazione via via che si aggiungeranno eventuali altri investitor. Quello che è certo è che l’impegno della Cassa depositi e Prestiti sarà marginale e cioé attorno ai 300 milioni di euro per incorrere nella fattispecie degli aiuti di Stato. Dalle fondazioni bancarie potrebbero arrivare altri 500 milioni e il resto sarà sostenuto dai big della finanza privata. In particolare tra gli investitori si segnalano Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca, mentre, sebbene alla riunione di ieri fossero presenti generali, Unipol Sai, Axa e Allianz, non è ancora chiaro quali compagnie assicurative parteciperanno.
Se il veicolo decollasse nei prossimi giorni, allora il paracadute potrebbe essere già lanciato in tempo per partecipare all’aumento di capitale della Banca Popolare di Vicenza da 1,5 miliardi. A stretto giro è poi previsto l’aumento di capitale di Veneto Banca. E in ogni caso pare che l’obiettivo sia quello di arginare i fondi stranieri in grado di proporre offerte come quella di Apollo per Carige, cioé l’acquisto delle sofferenze e la contestuale ricapitalizzazione dell’istituto, aggiudicandosi il controllo (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto all’operatività del fondo, la nota di Quaestio capital spiega che gli obietti del fondo sono:
- “assicurare il successo degli aumenti di capitale richiesti dall’Autorità di Vigilanza a banche che oggi si trovano a fronteggiare oggettive difficoltà di mercato, agendo da back stop facility (cioé sottoscrittore dell’eventuale inoptato, ndr)
- risolvere il problema delle sofferenze. L’ammontare di sofferenze che potranno essere deconsolidate dai bilanci bancari sarà di gran lunga superiore a quelle acquistate dal fondo, in quanto Atlante concentrerà i propri investimenti sulla tranche junior di veicoli di cartolarizzazione, potendo far leva su quelle a maggior seniority per le quali c’è un manifesto interesse da parte degli investitori”
Quanto al prezzo di acquisto delle sofferenze che saranno cartolarizzate, la nota di Quaestio non dice nulla, ma più fonti assicurano che l’idea resta quella che venga applicato un prezzo molto vicino a quello netto di bilancio, per evitare perdite per le banche cedenti. Il che, quindi, comporterà ovviamente il fatto di dover garantire in qualche modo le tranche senior che andranno collocate sul mercato.